lunedì 28 marzo 2022

"La Parola che ci chiama"

 

"Solo una chiesa fatta di discepole e discepoli che leggono insieme le Scritture, una chiesa "sotto la Parola" a cui è stata affidata (e mai sopra!), potrà affrontare il proprio tempo senza cadere nell'ansia di prestazione o nella depressione per lo scarso risultato del proprio agire.

Noi che abbiamo smesso di coltivare desideri a lungo termine, stregati dall'imperativo del soddisfacimento immediato dei bisogni, fatichiamo a rimanere in attesa della Parola decisiva.

Eppure, essere chiesa significa attendere quella Parola che ci chiama e ci indica la strada da seguire. Vuol dire vivere come cercatori di senso, pellegrini, persone che continuano a interrogarsi e a mettersi in ascolto.

Significa, allo stesso tempo, fare i conti con la propria imperfezione, con una fragilità costitutiva. Non siamo migliori degli altri. La fragilità, invece di paralizzare, va riconosciuta come un dono".

 

Maggi-Reginato, Vi affido alla Parola, Claudiana, pag. 139.