lunedì 4 aprile 2022

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fede e resistenza

 




SECONDA PARTE


José Ramos Regidor

SPIRITUALITÀ DELLA LIBERAZIONE E SIGNIFICATO DELLA RESISTENZA_4

 

Racconto, spiritualità e liturgia cristiana

 

Nelle comunità di base latinoamericane si riuniscono due o più persone nel nome del Signore ed egli è in mezzo a loro. Si raccontano i fatti di vita e di morte, le loro lotte, i loro errori e le loro sconfitte, le loro vittorie parziali; e si raccontano anche i fatti della vita e della morte di Gesù, il Signore. Il vangelo interroga e stimola i credenti affinché la loro vita si integri nella storia della Parola di Dio che è diventata. uomo e che come luce ha lottato contro le tenebre affinché gli uomini diventassero figli di Dio. Si può quindi dire che la loro esperienza di fede ha una struttura narrativa. Uno degli esempi più diffusi e più significativi è la riattualizzazione della via crucis. Invece di ricordare semplicemente le diverse «stazioni» del cammino di Gesù verso il calvario, vi si introduce la storia vissuta del popolo, le vicende e gli stigmi della sua esistenza di ogni giorno, la sua morte quotidiana, i suoi segni di resurrezione. Si racconta la storia di Gesù intrecciata con la storia del popolo: per suscitare una prassi come quella di Gesù, per vivere nella sua sequela al servizio del Regno.

Si riscopre così e si valorizza la struttura narrativa del vangelo di Gesù Cristo. Esso ha al suo centro la memoria critica e liberatrice della storia di Gesù, della sua prassi al servizio del Regno di Dio, della sua morte e della sua resurrezione; e ne comprende anche i racconti della storia delle prime comunità cristiane e quelli della storia del popolo di Dio nei libri storici dell'Antico Testamento. Si può dire che la maggior parte dei discorsi che si  trovano nella Bibbia fanno riferimento agli eventi storici. del popolo, di Gesù o ,delle prime comunità di credenti. Ciò significa che la struttura discorsiva del vangelo è al servizio della sua struttura narrativa.

Almeno così appare nell'esperienza di fede della chiesa dei paesi latinoamericani. Vi si scopre anche che i racconti biblici e quelli della storia, passata e presente, della chiesa hanno una struttura tale che tende a suscitare una nuova prassi, un seguito, una  nuova storia che sarà a sua volta raccontata, intrecciata con la storia di Gesù, per suscitare modi nuovi della sua sequela. Il soggetto di questi racconti è il popolo dei poveri e oppressi, destinatari privilegiati e protagonisti principali dell'annuncio cristiano della liberazione. Le storie personali non sono isolate ma inserite nel processo sociale e politico che costituisce la storia dei poveri e della loro lotta per la liberazione. Per questo i racconti utilizzati in queste liturgie, quelli biblici e quelli attuali, non sono racconti tranquillizzanti: essi sono carichi della protesta del popolo nei confronti della situazione presente vissuta  alla luce della fede come situazione di peccato; essi sono espressione dell'utopia di liberazione verso cui tendono le maggioranze povere e oppresse.

Questa tradizione narrativa caratterizza anche la spiritualità della chiesa dei poveri. Perché nell'esperienza di questi cristiani la fede non è più soltanto un contenuto di pensiero; una verità dogmatica, e diventa un fare, un vivere, un lottare. Infatti, non si afferma soltanto la dimensione storica di ogni .esperienza di fede e di ogni racconto o discorso cristiano; si ricopre anche che la fede cristiana, a causa della sua struttura narrativa, per il fatto che ha al suo centro la memoria della vita e della morte di Gesù, stimola a fare storia, a agire nel presente nel senso della promessa di Dio. Per questo l'oggetto stesso della contemplazione non è Dio in se stesso; si tratta invece di contemplare la storia attuale di Dio nella storia attuale degli uomini, del popolo oppresso, dei piccoli e dei condannati della terra. Dal canto suo la teologia della liberazione riconosce la validità e il bisogno dell'argomentare teorico accanto al racconto storico. Ma la sorgente della sua creatività è il suo costante atteggiamento di ascolto nei confronti della narrativa cristiana popolare: da ciò riceve lo stimolo a superare il primato dell'argomentazione astratta che con frequenza ha servito a sopraffare e nascondere la dimensione storica, pratica, critica della fede cristiana. Infine tutti questi racconti costituiscono un buon materiale per liturgie sempre nuove. Una liturgia che cerca di valorizzare la tradizione simbolica e religiosa che il popolo utilizza nel racconto della propria storia di resistenza e di lotta contro l'oppressione. Il criterio principale nell'utilizzazione di questi nuovi simboli per creare una nuova liturgia deve essere l'esplicitazione dell'intreccio del racconto della storia di Gesù con la storia attuale del popolo per accogliere l'impulso dello Spirito a intervenire nella storia per realizzare la giustizia.


(continua 29,  6 aprile: José Ramos Regidor " Spiritualità della liberazione e significato della resistenza - Preghiera e «notte oscura» dell'ingiustizia strutturale")