Il Giardino dell'anima.
Si può amare un giardino
e lasciarlo per un altro amore.
Ho amato un giardino non banale
ma soprattutto vivo:
palcoscenico di giochi, fantasie,
incontri, feste, addii…
un giardino segreto,
antico è sempre nuovo:
Il giardino delle mie radici.
Era un trionfo di verde quel giardino
e di colori:
l'azzurro delle ortensie antiche,
il rosso dei gerani ai davanzali,
il rosa degli oleandri rigogliosi,
il giallo dei piccoli limoni
e della mimosa sempre in fiore,
e di profumi:
intenso e delicato delle rose,
inebriante dei tigli e gelsomini
e di aromi:
del lauro e della maggiorana
della salvia e del verde rosmarino
e di sapori dolci ed aspri
dei succosi ed abbondanti frutti;
ma ho amato anche le erbe senza nomi,
le erbacce, le foglie morte,
i frutti caduti…
Quanta storia
Quanta vita è passata in quel giardino;
Quante voci, risa, sussurri
e forse pianti
ha assorbito è tenuto per sé,
ma quel giardino,
scomparso ai miei occhi,
è tornato mio,
nell'anima.
Anna Campora,
Savona, febbraio 2012