giovedì 2 giugno 2022

Unione Europea

Normati i servizi digitali

I rischi legati all'uso dei servizi digitali sono molteplici. Lo rivelano i dati emersi dal primo «Rapporto Censis – DeepCyber sul valore della cybersecurity» presentato il 22 aprile nella Sala Zuccari del Senato: al 17,2% degli intervistati è capitato di scoprire acquisti online fatti a suo nome e a suo carico e al 14,3% di avere la carta di credito o bancomat clonato. Il 13,8% ha subito violazioni della privacy con furti di dati personali da un device oppure con la condivisione non autorizzata di foto o video. In crescita anche il cyberbullismo e la disinformazione. Uno spiraglio di speranza deriva dalla notizia dell'accordo politico sul Digital Services Act raggiunto dopo 16 ore di negoziati tra rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo definisce «storico» commentando in questo modo: «Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell'Ue». Il Dsa obbliga le compagnie Big Tech, come Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft, le piattaforme con più di 45 milioni di utenti, a valutare i rischi legati alla diffusione di «contenuti illegali, alla manipolazione dei servizi che incidono sui processi democratici e sulla sicurezza pubblica e agli effetti negativi sulla violenza di genere, sui minori e sulla salute fisica o mentale degli utenti». Le piattaforme sono obbligate a rimuovere «prontamente» eventuali contenuti illegali e i social network dovranno sospendere gli utenti che «spesso» violano la legge. L'accordo dovrà essere approvato in via definitiva dal Consiglio e dal Parlamento Europeo.

Franca Cicoria – ROCCA 15 maggio 2022