mercoledì 27 luglio 2022

CELEBRAZIONE EUCARISTICA: COMUNITA' DI PIOSSASCO 26 LUGLIO 2022

 FERMARCI E ASCOLTARE…

G. Questo momento in cui ci ritroviamo per la celebrazione

 dell ’Eucarestia, o Dio, ci permette di fermarci e ascoltare.

Fermarci tutti insieme per dedicare un po’ di tempo a Te..

In realtà Tu non hai bisogno del nostro tempo, siamo noi ad

 averne una forte necessità.

Quando ci fermiamo ci doniamo in realtà del tempo prezioso:

per ascoltare il nostro cuore,

per ripensare alla nostra vita,

per raccogliere le energie per ripartire,

per cercare di capire cosa Tu desideri da ciascun*di noi, anche se lo sappiamo bene: Gesù, Maestro di Nazareth ce lo ha insegnato con la sua vita e con le scelte che ha compiuto per realizzare sulla Terra un pezzettino del Tuo Regno.

BRANO MUSICALE

Letture bibliche: Deuteronomio cap. 20,5 e 28,2-3

Maria ci offrirà alcuni spunti di riflessione.

La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna, perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore, tuo Dio. (Deuteronomio 22, 5)

I capitoli del deuteronomio che ho letto per questo incontro eucaristico e di lettura elencano, tra l’altro, tantissime prescrizioni che vengono date al popolo di Israele per poter godere dei beni offerti come popolo eletto da Dio.

Ho scelto di inserire nell’eucarestia di oggi questa prescrizione perché ho ascoltato un racconto di Ravasi che ci dice ancora una volta che il metodo storico critico è la modalità migliore per leggere la Bibbia.

Questa prescrizione fa parte del gruppo di prescrizioni sulla purità del popolo di Israele. 

Spesso viene citata quando le scritture vengono interpretate al fine di limitare i diritti civili e le libertà delle persone.

Miller parla di una norma di cui si ignora il significato profondo considerandola semplicemente il divieto di travestitismo.

Ravasi dice che noi, con la nostra mentalità di oggi, pensiamo a qualcosa che entra nell’orizzonte dell’omosessualità, della transessualità. In realtà per quel popolo l’argomento riguardava qualcosa di molto più concreto: la fertilità.

A quei tempi, di solito, nei culti pagani cananei della fertilità, sacerdoti e sacerdotesse indossavano abiti maschili o femminili scambiandosi il ruolo sessuale per indicare che la divinità aveva un arco di potenzialità infinite, poteva rappresentare tutte le sfaccettature della sessualità. Pertanto tu andavi dal sacerdote o dalla sacerdotessa che avevano entrambe le potenzialità sessuali che, in te, venivano trasmesse attraverso l’atto sessuale e tu le trasmettevi poi a tua moglie, al tuo gruppo perché quello era il seme di dio. Questo veniva condannato! E’, in realtà, una denuncia dell’idolatria.

 Tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce del Signore tuo Dio. Sarai benedetto nella città benedetto nella campagna.
(Deuteronomio 28, 2-3)

Quanti e quante di noi ascoltano veramente? Non siamo forse spesso distratte, incapaci di prestare una vera attenzione a ciò che ci viene detto? In altre parole, abbiamo delle orecchie ma non sempre funzionano bene. Eppure a dire il vero, l’ascolto è il primo comandamento dato da Dio al suo popolo. Tuttavia, con alcuni accorgimenti possiamo imparare ad ascoltare. 

È ora di fermarci. 

La prima cosa da fare è smettere di fare ciò che stiamo facendo, creare nel tran-tran della nostra vita, una pausa, un’interruzione, uno spazio vuoto.

Vuoto che si appresterà, ovviamente a riempirsi. Di che cosa? È evidente. Di rumori, suoni, voci. Come un cavallo senza briglie la nostra mente andrà in tutte le direzioni cercando di trascinarci con sé. E allora ci vuole il secondo accorgimento, cioè non spaventarsi, né correre dietro la mente impazzita ma starsene tranquilli, sicure, che la turbolenza si calmerà, i rumori si acquieteranno, le voci spariranno e affiorerà il silenzio

Ecco, dal cielo il Signore Dio ci parlerà e noi saremo pronti e pronte ad ascoltare la sua voce, a ricevere le benedizioni promesse.

Riflessioni tratte da un intervento di Elizabeth Green

Condivisione dei nostri pensieri.


BRANO MUSICALE

ASCOLTA, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno. 5 Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 6 Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. 7 Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8 Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. 10 Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, 11 case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, 12 guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile. 13 Temerai il Signore, tuo Dio, lo servirai e giurerai per il suo nome. (Deut 6,4-13)


Il testo che abbiamo letto, lo Shema Israel, che occupa uno spazio quotidiano nella preghiera dell’Israelita, è un testo illuminante e particolarmente significativo che ci fa entrare nel cuore della tematica dell’ascolto, illustrandoci le modalità con cui questo ascolto chiede di essere attuato.


PREGHIERA EUCARISTICA

Benedetto sei Tu, o Dio, che accompagni i nostri passi.

Benedetto sei Tu, o Dio che sostieni i nostri giorni.

Benedetto sei Tu, o Dio che ci inviti a cambiare le nostre abitudini, a capire ciò che è essenziale nella vita e a condividere pezzetti del nostro cuore.

Ora spezziamo insieme il pane, come ci ha insegnato Gesù per noi il nostro Maestro. Compiendo questo gesto ci ricordiamo di lui e facciamo memoria delle sue scelte di vita e ci impegniamo anche noi a compiere piccoli passi a fianco di chi soffre di più. Egli prese nelle sue mani il pane e dopo aver alzato gli occhi al cielo per benedire il Tuo nome, lo divise dicendo: “Prendete e mangiatene tutti. Questo pane che spezziamo e mangiamo, sotto lo sguardo di Dio, è il segno della mia vita, il significato della mia esistenza. Se ogni giorno voi condividerete i doni che Dio vi ha fatto, sarete il mio corpo, la mia vita nel mondo”

(Eucarestia della Cdb di Pinerolo, Via Città di Gap, Manuela Brussino)



G. PREGHIERA DI CONDIVISIONE 

PREGHIERE SPONTANEE

BRANO MUSICALE

PADRE NOSTRO.


BENEDIZIONE FINALE


Quando dormo, la Sua sollecitudine veglia

e ristora la mia anima,

affinché ogni mattina

io veda nuovo amore e bontà.


Se non ci fosse stato il mio Dio,

se il suo volto non mi avesse guidato,

da tante angosce io non sarei guarito.

Ogni cosa attende il suo tempo,

l’amore di Dio è in eterno.



(Dietrich Bonhoeffer)


EUCARESTIA DEL 26 LUGLIO, per la  CdB di Piossasco, Maria V. e M. Grazia B.