domenica 7 agosto 2011

IL VENTRE DELLA BESTIA

 Il ventre della bestia che ha partorito il genocidio è sempre gravido. Se non ricordo male, Bertolt Brecht scrisse una frase simile per significare che con la sconfitta ufficiale del nazismo non si era estinta in Europa e nel mondo l'ideologia e la cultura di morte che aveva generato la furia distruttrice dell'odio razzista, nazionalista e xenofobo.
Non c'era bisogno di essere profeti per vedere che la nascente o rinascente democrazia occidentale tollerava nella propria autoproclamata civiltà infami dittature fasciste criminali come il Portogallo di Salazar e la Spagna di Francisco Franco, metabolizzava disinvoltamente il regime nero dei colonnelli greci, solo per fare qualche esempio.
Sull'altra sponda dell'Atlantico, la più grande democrazia del mondo faceva affari, armava e istruiva i più truci regimi nazifascisti extraeuropei con la sinistra giustificazione di tutelare our national interests. In tutto l'Occidente "democratico" partiti di chiara ispirazione neofascista, cristiano-reazionaria e xenofoba hanno potuto crescere, prosperare facendo propaganda di odio esplicita o camuffata, e con crescente virulenza dopo il crollo del socialismo reale.

Tutto ciò sotto l'occhio benevolo di governi conservatori o l'imbelle nonchalance di infingarde opposizioni sedicenti progressiste. E adesso magari ci si viene a dire che Andreas Behring Breivik è solo un folle. Il grande testimone sopravvissuto allo sterminio nazista Primo Levi ha spiegato che per rendere sterile il liquame di morte della peste nera bisogna sconfiggere la logica del privilegio. Se non si mette mano a quest'opera la semina dell'odio continuerà.

(Moni Ovadia)