Buongiorno,
nella mia vita mai avrei pensato che mi sarei ritrovata a scrivere ad un sacerdote. Io non sono molto legata alla chiesa e alle credenze religiose ma... ho un'amico che è fortemente cattolico e fortemente credente. E' fortemente impaurito della punizione divina e dell'inferno (probabilmente giustamente!).
Da qualche anno si è resa conto di essere innamorato di un altro ragazzo e anche questo ragazzo ricambia. Fino a qualche mese è riuscito a sopportare la duplicità che questa situazione l'ha portato a vivere, ma dentro di sè si è sentito costantemente condannato e alla fine la paura del supplizio eterno e di commettere un peccato grave ha preso il sopravvento. Ovviamente questa scelta e questa rinnegazione dell'amore ha portato sofferenza a lui e soprattutto al suo compagno.
Me ne ha parlato e io ho cercato in internet qualcosa che potesse aiutarlo a sentire un peso meno grave sulla coscienza e che gli permettesse di proseguire la sua relazione senza temere di finire all'inferno. Ho letto molto, e per me che non sono molto credente è stato sufficiente, ma per lui no. Continua a preferire di negare e farsi e fare del male.
Ho letto anche il catechismo cattolico universale e per quanto sia io non posso credere che un Dio che incita all'amore verso tutti possa non accettare una relazione d'amore pura anche se tra persone dello stesso sesso.
Lei è un sacerdote e ho visto che è molto vicino al problema dell'omosessualità. Forse può darmi qualche spunto di riflessione, soprattutto evangelico, che possa aiutare il mio amico a ritrovare la pace interiore?
la ringrazio anticipatamente,
A.D.