A
Torino il procuratore Armando Spataro viene aggredito sui social per
aver firmato una circolare contro l'odio razziale. Sempre a Torino
due uomini con un coltello e un cane aggrediscono a calci e pugni un
profugo del Darfur seduto su una panchina di fronte alla chiesa
dell'Ascensione. Era il giorno in cui si leggeva che anche sulla
spiaggia di Alassio un altro cane, Speed, aveva fatto scappare tra
gli applausi dei bagnanti un ragazzo di colore che vendeva libri.
Italia
2018. Tre episodi in mezzo ad altri fatterelli in cui fa la comparsa
un nuovo protagonista che sa in realtà molto di antico: "l'uomo
bianco".
E
così lo chiama Ezio Mauro nel suo ultimo libro, un pamphlet
appassionato, un j'accuse che ci colpisce tutti per l'acquiescenza
con cui ormai accogliamo queste notizie: "Contribuiamo a
cambiare l'atmosfera, l'ambiente, il carattere stesso della nostra
società".
Come
sempre nei libri di Mauro l'analisi non è astratta né ideologica,
ma si radica nel reale. In questo caso fa da filo conduttore del
testo la recentissima vicenda di Macerata, 3 febbraio 2018, quanto un
tal Luca Traini ha impugnato la pistola e sparato dalla sua auto
contro le persone di colore che incontrava.
Ora
il punto non è che ci siano dei folli in giro per il mondo.
L'indagine di Mauro ha ben altro obiettivo: capire perché l'"uomo
zero", il forgotten man Traini si sia sentito legittimato ad
uscire allo scoperto. Cos'è successo perché si preferisca ormai
seguire un comico piuttosto che un leader, una battuta più che un
pensiero, il gesto a sovrastare il significato? I responsabili ci
sono, a cominciare dalla sinistra "abituata ormai
all'omeopatia", prigioniera dell'inerzia di pensare che i ceti
popolari non potessero avere altro riferimento che i partiti
democratici, ha perduto la sua ricetta classica. Dove comincia e dove
finisce, come cambia la normalità italiana.
(Francesca
Bolino, Repubblica 24 ottobre)