domenica 11 novembre 2018

"L'UOMO BIANCO" CON EZIO MAURO VIAGGIO ALLE RADICE DELL'ODIO RAZZISTA

A Torino il procuratore Armando Spataro viene aggredito sui social per aver firmato una circolare contro l'odio razziale. Sempre a Torino due uomini con un coltello e un cane aggrediscono a calci e pugni un profugo del Darfur seduto su una panchina di fronte alla chiesa dell'Ascensione. Era il giorno in cui si leggeva che anche sulla spiaggia di Alassio un altro cane, Speed, aveva fatto scappare tra gli applausi dei bagnanti un ragazzo di colore che vendeva libri.
Italia 2018. Tre episodi in mezzo ad altri fatterelli in cui fa la comparsa un nuovo protagonista che sa in realtà molto di antico: "l'uomo bianco".
E così lo chiama Ezio Mauro nel suo ultimo libro, un pamphlet appassionato, un j'accuse che ci colpisce tutti per l'acquiescenza con cui ormai accogliamo queste notizie: "Contribuiamo a cambiare l'atmosfera, l'ambiente, il carattere stesso della nostra società".
Come sempre nei libri di Mauro l'analisi non è astratta né ideologica, ma si radica nel reale. In questo caso fa da filo conduttore del testo la recentissima vicenda di Macerata, 3 febbraio 2018, quanto un tal Luca Traini ha impugnato la pistola e sparato dalla sua auto contro le persone di colore che incontrava.
Ora il punto non è che ci siano dei folli in giro per il mondo. L'indagine di Mauro ha ben altro obiettivo: capire perché l'"uomo zero", il forgotten man Traini si sia sentito legittimato ad uscire allo scoperto. Cos'è successo perché si preferisca ormai seguire un comico piuttosto che un leader, una battuta più che un pensiero, il gesto a sovrastare il significato? I responsabili ci sono, a cominciare dalla sinistra "abituata ormai all'omeopatia", prigioniera dell'inerzia di pensare che i ceti popolari non potessero avere altro riferimento che i partiti democratici, ha perduto la sua ricetta classica. Dove comincia e dove finisce, come cambia la normalità italiana.
(Francesca Bolino, Repubblica 24 ottobre)