giovedì 20 giugno 2019

LA CLASSE MEDIA INGHIOTTITA DALLA STORIA
LA SOCIETÀ NON ESISTE Christophe Guilluy, Traduzione di Riccardo Antoniucci, Luiss U. P., pp. 192, € 20.

Ecco un saggio che ci mette sotto gli occhi il vero problema del nostro tempo che, prima d'essere politico, è sociale. Titolo: La società non esiste, autore Christophe Guilluy, geografo e sociologo francese. Populismi e sovranismi sono il portato dei travolgenti cambiamenti in corso che hanno schiantato la classe media e separato il "mondo alto" dal popolo. Nelle società di Stati Uniti ed Europa è imploso il modello che integrava le classi popolari, zoccolo duro della classe media, capace di incarnarne i valori. «Dopo operai, impiegati e contadini, adesso è il turno dei quadri intermedi e dei pensionati di subire gli effetti negativi della globalizzazione». Visibili conseguenze accomunano Francia e Stati Uniti, Germania e Italia, per cui «più ci si allontana dal centro delle metropoli globalizzate e centrificate, più il voto populista è forte». Tra i centri urbani e le periferie, sia delle città sia più in generale del paese, s'è inghiottito la classe media.
La nostra, scrive Guilluy, è l'epoca culturale tra le classi superiori e le classi popolari. Da qui la scomparsa di categorie politiche come destra e sinistra, il disprezzo delle competenze, l'etichetta spregiativa di "radical chic" per quella che una volta era la "borghesia illuminata". Forse per la prima volta nella storia, la classe dominante e i suoi portavoce nei media e nella cultura «non parlano né a nome né contro le classi popolari perché ormai esse sono fuori della storia». I progressisti hanno messo le persone a distanza e non intendono più farsi carico dei loro bisogni. Alla domanda che ci si potrebbe porre del perché una situazione così squilibrata non abbia provocato una rivoluzione, l'autore risponde con il titolo del saggio: non esiste più una società. Conclusione: o il mondo di sopra (i "garantiti") saprà reinventare una comunità prendendo in considerazione le aspirazioni popolari, oppure scomparirà.  
Corrado Augias

(Il Venerdì 7 giugno 2019)