giovedì 17 ottobre 2019

ELOGIO DI MARCELLA TRANS SENZA PAURA


Esistono due Bianca Berlinguer. Una che indossa quel cognome monumentale e ogni giorno cammina sulle punte perché non le si rivolti contro, con lo sguardo della madre che la segue severa persino ora che non c'è più. 
L’altra è la figlia che finiva sui giornali di gossip, da ragazzina, perché si permetteva di sfuggire alla scorta e andare a ballare con un qualche attore belloccio. Questo libro è figlio di entrambe. 
La storia di Marcella Di Folco, meravigliosa trans che aggredì le convenzioni quando parlare di gender era tabù persino a sinistra, è un’epifania finita troppo presto che meritava un racconto all'altezza. Quello di un'amica. Incrociata da ragazza e rivista da invitata del Tg3 a un gay pride di fine Novanta. Eccolo, allora, quel racconto. In prima persona, anche se la persona è scomparsa nel 2010. Nervoso e sincero, come chi l'ha messo su carta. Lieve e sguaiato come Marcella, quella che lasciava per stracci Fabio Testi al Piper pur di farlo pentire pur di farlo pentire della sua (inevitabile, allora) omofobia, quella che alla domanda su come mai avesse smesso di battere risponde: «Non mi volevano più». Poi, certo, conosco Bianca, le voglio bene. Ma ora che le ho lette, voglio più bene anche a Marcella. Bello e giusto, questo libro. Divertente, anche. Normale. Dunque piuttosto prezioso. Con un bravo regista, è un (bella) fiction già scritta.
Luca Bottura, Robinson Repubblica 12 ottobre