MANTENERE VIVA LA NOSTRA RICERCA SPIRITUALE
P. Saluto all’assemblea
G. O Dio,
che fai nascere l’acqua dalla roccia,
che trasformi il deserto in un giardino,
Tu sei il pastore delle nostre vite.
Noi abbiamo percepito il Tuo sorriso
e abbiamo avvertito la Tua presenza
nel nostro piccolo cammino di vita.
Grazie a Te, o Sorgente di vita,
per tutti gli uomini e tutte le donne
che, con la luce della Tua parola,
imparano a rompere le catene
dell’angoscia,
del pregiudizio e dell’esclusione.
L. “Ho detto
all’angelo che presiedeva la porta dell’anno: ‘Dammi, ti prego, una lampada
affinché con passo sicuro possa andare incontro all’ignoto’.
Ma l’angelo mi ha risposto: ‘Va’ pure nell’oscurità e metti la
tua mano nella mano di Dio. Questo è meglio di una lampada e più sicuro di una
via sconosciuta”.
LETTURE
BIBLICHE
SALMO
133
Ecco
come è bello e soave
che i
fratelli vivano insieme!
E’ come
olio prezioso sul capo
che
scorre sulla barba,
sulla
barba di Aronne,
che
scende fino all’orlo della sua veste.
E’ come
rugiada dell’Ermon
che
scende sui pendii di Sion.
Là il
Signore ha profuso la sua benedizione,
ha
garantito la vita per sempre.
LUCA
24,50-53
Poi
Gesù condusse i suoi discepoli verso il villaggio di Betània. Alzò le mani
sopra di loro e li benedisse. Mentre li benediceva si separò da loro e fu
portato verso il cielo. I suoi discepoli lo adorarono.
Poi
tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. E stavano sempre nel tempio
lodando e ringraziando Dio.
PREDICAZIONE
E INTERVENTI LIBERI
Vi sono degli eventi, non importa ora se
storicamente inquadrabili con precisione che risultano assumere grande
importanza nella vita comunitaria.
Certamente quello descritto in queste
pagine evangeliche è fra questi perché pone il problema di dare continuità e
coerenza al cammino comunitario.
Il profeta nazareno ha attraversato uno
spicchio di storia in un’area geografica estremamente periferica,
successivamente si è costruita una religione e occasioni di ricerca di fede.
Anche noi, in qualche modo, abbiamo
scelto di confrontarci con questa narrazione cercando di assumerla attivamente
proprio per la qualità della nostra ricerca di fede.
Possiamo dire di esser affascinati
dall’evento narrato dalle pagine evangeliche che dopo i racconti di
resurrezione e ripresa del cammino comunitario ci chiedono di incarnare nelle
nostre vicende storiche ciò che segue all’evento narrato.
Non basta fare memoria, non basta
celebrare un evento comunque passato: è necessario, se crediamo sia importante,
che sappiamo proseguirne il corso senza limitarci a guardare verso la direzione
nella quale è trascorso l’evento. Soprattutto è necessario per noi dare
continuità ad un percorso iniziato con episodi di resurrezione, di ripresa di
fiducia nei percorsi testimoniati nei vangeli.
Quando poi, il corso della vita ci
costringe a misurarci con episodi di morte, diventa francamente difficile
andarvi oltre, conservare inalterato lo spirito che ha contraddistinto chi è
venuto meno però è necessario saper continuare ad esser seminatori nei campi
disponibili.
Se si mantiene questa capacità, questa
convinzione, la nostra attività avrà un seguito, un’evoluzione.
Al contrario se rimaniamo fermi nel
ricordo questo diventerà progressivamente meno efficace annullando ciò che
vorrebbe celebrare.
PREGHIERA EUCARISTICA
T. O Dio, mentre facciamo memoria di Gesù
del suo
modo di stare nelle relazioni,
positivo, compassionevole,
nonviolento,
aiutaci a
trasformare in vita vissuta
il suo invito a
farci carico ogni giorno,
consapevolmente,
delle nostre responsabilità.
1. In un
mondo governato dall’egoismo e dalla prepotenza
Gesù ci
ha testimoniato che la strada della felicità
passa per le
relazioni di attenzione e di cura verso le persone più deboli e meno fortunate.
2. In un
mondo in cui gli uomini la fanno da padroni assoluti
Gesù ci
ha indicato nel riconoscimento e nella valorizzazione delle donne
la
strada per ritrovare l’equilibrio originario della creazione
e per
godere dell’infinita gamma
dei
sentimenti e delle emozioni.
1. In un
mondo in cui furbizia,
tornaconto
personale e violenza
ci
vengono quotidianamente proposti
come i
valori di riferimento,
Gesù ci
ha insegnato a capovolgere gli schemi sociali:
dove
gli altri respingono lui accoglie,
chiama
per nome, prende per mano.
2. In un
mondo che emargina chi non si adegua,
chi non
tiene il passo, chi non ce la fa,
Gesù ci
insegna ad ascoltare chi non ha voce,
a
prenderci cura di coloro
che
nessuno degna di attenzione.
T. Due insegnamenti
imprimici nel cuore, anzi tre.
Il primo:
per ricevere attenzione da Gesù
era sufficiente
manifestargli un bisogno, un desiderio.
A volte prendeva lui l’iniziativa, prevenendo la
richiesta.
Il secondo:
Gesù non ha mai
rivendicato l’esclusiva, per sé o per
il suo gruppo:
chiunque si prende
cura di altri e altre è un discepolo e una discepola di fatto, senza bisogno di etichette
né di appartenenze riconosciute.
Il terzo:
non sempre la coerenza è facile,
ci
sono momenti in cui prevalgono
le
difficoltà, la sfiducia, la paura.
Gesù ci insegna ad
accettare la fragilità delle persone e a riconoscere la nostra, restando
accoglienti sempre.
1. Egli ne
era così consapevole e convinto
che neppure il
tradimento
e l’abbandono dei
suoi amici più intimi
gli hanno impedito
di continuare ad amarli,
a guardarli con
affetto,
a preoccuparsi del
loro futuro.
2.
Così, nella notte in cui la
tragedia stava per compiersi,
Gesù non pensò a sé,
ma ai suoi amici e
alle sue amiche
ed affidò loro la
consegna della memoria, come sostegno e viatico dopo la sua morte.
T. Gesù era a tavola
con i suoi amici e le sue amiche. Egli era ben consapevole della congiura che
si stava organizzando contro di lui e il suo cuore faceva i conti con la paura.
Voleva lasciare ai suoi amici e alle sue amiche, in quella sera e in quella cena
di intimità, qualcosa di più di un ricordo, di un segno. Sulla mensa c’erano
pane e vino. Gesù alzò gli occhi al cielo, come spesso faceva nei giorni della
sua vita e, dopo aver benedetto il nome santo di Dio, prese il pane lo spezzò,
lo divise dicendo: “Prendete e mangiate. Questo pane condiviso sia per voi il
segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete in memoria di me, di ciò
che ho fatto e detto”. Poi prese la coppa del vino e disse: “Questo calice sia
per voi il segno di un’amicizia che Dio continuamente rinnova con tutta
l’umanità, con tutto il creato.
P. PREGHIERA DI CONDIVISIONE
COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
T. Ti benediciamo e Ti ringraziamo o Dio
perché
attraverso molti uomini e molte donne,
mantieni
viva in noi la speranza
che sia possibile costruire un mondo migliore,
se sapremo mantenere come riferimento la vita di Gesù,
se sapremo mettere al centro
relazioni pacifiche
tra persone e tra popoli diversi,
se sapremo far sentire la nostra voce.
Valter Primo, 26 maggio 2024
(Comunità Cristiana di Base di Via Città di Gap, 13 – Pinerolo)