sabato 25 maggio 2024

MANTENERE VIVA LA NOSTRA RICERCA SPIRITUALE

 

P.      Saluto all’assemblea

G.     O Dio,

        che fai nascere l’acqua dalla roccia,

        che trasformi il deserto in un giardino,

        Tu sei il pastore delle nostre vite.

        Noi abbiamo percepito il Tuo sorriso

        e abbiamo avvertito la Tua presenza

        nel nostro piccolo cammino di vita.

        Grazie a Te, o Sorgente di vita,

        per tutti gli uomini e tutte le donne

        che, con la luce della Tua parola,

        imparano a rompere le catene dell’angoscia,

        del pregiudizio e dell’esclusione.

 

L.   “Ho detto all’angelo che presiedeva la porta dell’anno: ‘Dammi, ti prego, una lampada affinché con passo sicuro possa andare incontro all’ignoto’.

Ma l’angelo mi ha risposto: ‘Va’ pure nell’oscurità e metti la tua mano nella mano di Dio. Questo è meglio di una lampada e più sicuro di una via sconosciuta”.

 

LETTURE BIBLICHE

 

SALMO 133

Ecco come è bello e soave

che i fratelli vivano insieme!

E’ come olio prezioso sul capo

che scorre sulla barba,

sulla barba di Aronne,

che scende fino all’orlo della sua veste.

E’ come rugiada dell’Ermon

che scende sui pendii di Sion.

Là il Signore ha profuso la sua benedizione,

ha garantito la vita per sempre.

 

LUCA 24,50-53

Poi Gesù condusse i suoi discepoli verso il villaggio di Betània. Alzò le mani sopra di loro e li benedisse. Mentre li benediceva si separò da loro e fu portato verso il cielo. I suoi discepoli lo adorarono.

Poi tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. E stavano sempre nel tempio lodando e ringraziando Dio.

 

PREDICAZIONE E INTERVENTI LIBERI

Vi sono degli eventi, non importa ora se storicamente inquadrabili con precisione che risultano assumere grande importanza nella vita comunitaria.

Certamente quello descritto in queste pagine evangeliche è fra questi perché pone il problema di dare continuità e coerenza al cammino comunitario.

Il profeta nazareno ha attraversato uno spicchio di storia in un’area geografica estremamente periferica, successivamente si è costruita una religione e occasioni di ricerca di fede.

Anche noi, in qualche modo, abbiamo scelto di confrontarci con questa narrazione cercando di assumerla attivamente proprio per la qualità della nostra ricerca di fede.

Possiamo dire di esser affascinati dall’evento narrato dalle pagine evangeliche che dopo i racconti di resurrezione e ripresa del cammino comunitario ci chiedono di incarnare nelle nostre vicende storiche ciò che segue all’evento narrato.

Non basta fare memoria, non basta celebrare un evento comunque passato: è necessario, se crediamo sia importante, che sappiamo proseguirne il corso senza limitarci a guardare verso la direzione nella quale è trascorso l’evento. Soprattutto è necessario per noi dare continuità ad un percorso iniziato con episodi di resurrezione, di ripresa di fiducia nei percorsi testimoniati nei vangeli.

Quando poi, il corso della vita ci costringe a misurarci con episodi di morte, diventa francamente difficile andarvi oltre, conservare inalterato lo spirito che ha contraddistinto chi è venuto meno però è necessario saper continuare ad esser seminatori nei campi disponibili.

Se si mantiene questa capacità, questa convinzione, la nostra attività avrà un seguito, un’evoluzione.

Al contrario se rimaniamo fermi nel ricordo questo diventerà progressivamente meno efficace annullando ciò che vorrebbe celebrare.

 

PREGHIERA EUCARISTICA

 

T.  O Dio, mentre facciamo memoria di Gesù

del suo modo di stare nelle relazioni,

positivo, compassionevole, nonviolento,

aiutaci a trasformare in vita vissuta

il suo invito a farci carico ogni giorno,

consapevolmente, delle nostre responsabilità.

 

1.   In un mondo governato dall’egoismo e dalla prepotenza

Gesù ci ha testimoniato che la strada della felicità

passa per le relazioni di attenzione e di cura verso le persone più deboli e meno fortunate.

2.   In un mondo in cui gli uomini la fanno da padroni assoluti

Gesù ci ha indicato nel riconoscimento e nella valorizzazione delle donne

la strada per ritrovare l’equilibrio originario della creazione

e per godere dell’infinita gamma

dei sentimenti e delle emozioni.

1.   In un mondo in cui furbizia,

tornaconto personale e violenza

ci vengono quotidianamente proposti

come i valori di riferimento,

Gesù ci ha insegnato a capovolgere gli schemi sociali:

dove gli altri respingono lui accoglie,

chiama per nome, prende per mano.

2.   In un mondo che emargina chi non si adegua,

chi non tiene il passo, chi non ce la fa,

Gesù ci insegna ad ascoltare chi non ha voce,

a prenderci cura di coloro

che nessuno degna di attenzione.

 

T.    Due insegnamenti imprimici nel cuore, anzi tre.

        Il primo:

per ricevere attenzione da Gesù

era sufficiente manifestargli un bisogno, un desiderio.

A volte prendeva lui l’iniziativa, prevenendo la richiesta.

Il secondo:

Gesù non ha mai rivendicato l’esclusiva, per sé o per il suo gruppo:

chiunque si prende cura di altri e altre è un discepolo e una discepola di fatto, senza bisogno di etichette

né di appartenenze riconosciute.

Il terzo:

non sempre la coerenza è facile,

ci sono momenti in cui prevalgono

le difficoltà, la sfiducia, la paura.

Gesù ci insegna ad accettare la fragilità delle persone e a riconoscere la nostra, restando accoglienti sempre.

 

1.   Egli ne era così consapevole e convinto

che neppure il tradimento

e l’abbandono dei suoi amici più intimi

gli hanno impedito di continuare ad amarli,

a guardarli con affetto,

a preoccuparsi del loro futuro.

2.   Così, nella notte in cui la tragedia stava per compiersi,

Gesù non pensò a sé,

ma ai suoi amici e alle sue amiche

ed affidò loro la consegna della memoria, come sostegno e viatico dopo la sua morte.

 

T.    Gesù era a tavola con i suoi amici e le sue amiche. Egli era ben consapevole della congiura che si stava organizzando contro di lui e il suo cuore faceva i conti con la paura. Voleva lasciare ai suoi amici e alle sue amiche, in quella sera e in quella cena di intimità, qualcosa di più di un ricordo, di un segno. Sulla mensa c’erano pane e vino. Gesù alzò gli occhi al cielo, come spesso faceva nei giorni della sua vita e, dopo aver benedetto il nome santo di Dio, prese il pane lo spezzò, lo divise dicendo: “Prendete e mangiate. Questo pane condiviso sia per voi il segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete in memoria di me, di ciò che ho fatto e detto”. Poi prese la coppa del vino e disse: “Questo calice sia per voi il segno di un’amicizia che Dio continuamente rinnova con tutta l’umanità, con tutto il creato.

 

P.      PREGHIERA DI CONDIVISIONE

COMUNIONE

PREGHIERE SPONTANEE

 

T.      Ti benediciamo e Ti ringraziamo o Dio

          perché attraverso molti uomini e molte donne,

          mantieni viva in noi la speranza

          che sia possibile costruire un mondo migliore,

          se sapremo mantenere come riferimento la vita di Gesù,

          se sapremo mettere al centro

          relazioni pacifiche

          tra persone e tra popoli diversi,

          se sapremo far sentire la nostra voce.

 

Valter Primo, 26 maggio 2024

(Comunità Cristiana di Base di Via Città di Gap, 13 – Pinerolo)