da Domani del 12/11/2025
<<Cara politica, a cosa servi?>>
I giovani tra speranze e paure
di Daniela Preziosi
I parte…
Giovani per niente antipolitici, anzi appassionati di politica, persino fiduciosi nelle istituzioni, ma con pochissime aspettative. Per questo lontani dalle urne. Perché scettici sui politici e sul fatto che pensino al bene comune. Al punto da essere sedotti dalla sirena della democrazia diretta. Preoccupati dal lavoro e dall’ambiente, che è come dire del loro futuro. E dalla sicurezza, tema su cui la destra italiana batte molto; eppure su questo sono meno sensibili degli adulti. Perché, rispetto a loro, hanno un approccio più pragmatico e meno ideologico. Anche per questo chiedono i diritti civili e - sorpresa - nella stessa misura a sinistra e a destra.
Sono alcuni dati della fotografia dei ragazzi e delle ragazze dai 18 ai 25 anni. Giovani che la politica, che pure con loro avrebbe qualche carta da giocare, non riesce a conquistare. Sono stati raccolti da un sondaggio di Swg per Domani, che misura anche le differenze e le distanze fra i ragazzi e il mondo degli over 26. Ne emerge un approccio mentale diverso, anche sui valori. Dalla ricerca affiora un ritratto poco ideologico, e con guizzi di luce, e una novità emergente soprattutto sui giovani della destra.
È una fotografia dettagliata e inedita. Dunque, prima cosa, per disporci a capire dobbiamo deporre i luoghi comuni e la pigrizia con cui siamo abituati a guardarli. Per cogliere anche le contraddizioni. Il report di Swg è in tre parti. La prima, che presentiamo oggi, indaga su «percezione e rapporto con la politica». Le altre due, di cui parleremo in seguito, sveleranno l’abissale differenza delle loro fonti dell’informazione. E dei leader preferiti. Le interviste sono state realizzate tra il 24 e il 30 ottobre 2025.
Lavoro, sicurezza e diritti
Primo, il lavoro: è il tema di cui, in assoluto, la politica dovrebbe occuparsi. E’ prioritario per il 46% dei giovani contro il 49 degli adulti. La prima sorpresa arriva subito dopo, sulla sicurezza: al numero uno fra le preoccupazioni degli adulti (55), è meno sentito dai ragazzi (43); segue l'ambiente, nettamente una priorità per quelli che si collocano nel centro sinistra rispetto a quelli che si collocano nel centrodestra (51 e 31). Poi i diritti civili, e qui c'è un'altra sorpresa: per gli uni e per gli altri il valore è quasi uguale (34 e 37), segno che è ormai sentito anche a destra, forse a differenza di quello che pensano i politici di questa parte. Rispetto agli adulti, i giovani considerano prioritaria l’eguaglianza (35 contro 23) e l’innovazione (20 contro 10).
Ultimo dato da tenere a mente, di questo primo gruppo: la solidarietà e la democrazia, come valori dichiarati, sono fanalini di coda. Senza sostanziali differenze fra destra e sinistra, piuttosto più sentiti da chi si autocolloca al <<centro>>, cioè non vuole intrupparsi con gli schieramenti contrapposti, una casella che nell'indagine è distinta da quella di chi invece <<non si colloca>>. Secondo chi ha svolto il sondaggio, i giovani M5s sono in gran parte spalmati tra sinistra e non collocati.
Rispetto agli adulti, i ragazzi sono meno convinti della capacità di incidere delle istituzioni su questi valori. Ne hanno più possibilità i governi nazionali (al 70% rispetto all’83 degli adulti), più per gli uomini che per le donne, più per quelli di centrodestra che di centrosinistra, probabile conseguenza di una maggiore fiducia nel governo attuale. Seguono la società civile, gli enti locali, le aziende e gli individui.
Più passione degli adulti
La politica appassiona poco più di un giovane su tre (il 37%). Una quota che ricalca quella del resto dei cittadini. Ma qui spunta un altro dato sorprendente: nel 37% dei giovani, il 62 sono di centrodestra e il 46 di centrosinistra. I ragazzi sono meno cinici degli adulti: fra loro c'è una quota di indifferenti (31), ma tra gli adulti c’è più <<rigetto>> (19). Più degli adulti non partecipano alla politica, pur ascoltandone le ragioni (31% contro il 23). Sono più di over 26 <<disgustati>> dalla politica che i più giovani (11 contro 4). Cosa li tiene a distanza? Innanzitutto i politici <<non credibili>>; e il fatto che cambino idea spesso e non siano affidabili, ma in entrambi i casi meno degli adulti; al terzo posto, una politica ideologica e non pragmatica. Più degli altri, i ragazzi e le ragazze non capiscono le differenze fra le diverse forze (21), e molto più degli altri la sentono <<complicata e difficile da seguire>> (20 contro 8).
Più fiducia a destra
Proprio perché sono più scettici verso le istituzioni, sono anche meno critici.E qui il fenomeno ha un aspetto psicologico: hanno aspettative minori rispetto agli adulti, quindi sono meno esposti alle delusioni. Hanno più degli altri fiducia nei sindaci (45 rispetto a 37), nella presidente del Consiglio (44 rispetto a 35), nei parlamentari (29 a 17) e nei partiti (28 a 16), che pure sono significativamente nella parte più bassa della classifica. Guardando questo dato si smonta un altro luogo comune ed emerge un fenomeno in corso nel paese: i giovani di destra sono molto più confidenti nelle istituzioni dei loro coetanei di sinistra. Il 49% verso il sindaco della propria città, contro il 39, il 74 verso la premier contro il 16, il 54 verso il presidente della regione contro il 26, il 43 verso i parlamentari contro il 16, il 45 verso i partiti contro il 19. Su questi temi va anche notata una consistente risposta positiva dei giovani di centro.
Più degli adulti, si professano fiduciosi nella <<democrazia diretta>>. Al nord e al sud quasi nella stessa misura (49 e 47), più i non laureati che i laureati (47 e 38) e più degli adulti (46 contro 40); segue la democrazia rappresentativa, in cui credono un po' meno dei grandi (32 contro 37), la tecnocrazia (12 a 17). Agli ultimi posti, l’oligarchia e la dittatura raccolgono consensi minoritari (il 6 e il 4 per cento) ma non trascurabili.
Nella funzione della politica, lo abbiamo già visto, credono in generale poco, e meno degli adulti. Meno della metà pensa che possa promuovere il bene comune e migliorare la vita dei cittadini (41%), dare una direzione per lo sviluppo della società (20), stabilire regole, diritti e doveri (15), difendere gli interessi dell'Italia all'estero (11), mediare i conflitti e gli interessi fra poteri o tra cittadini e poteri (8). Anche in questi dati scettici, c’è più fiducia a destra che a sinistra.
In ogni caso più della metà dei giovani percepisce l'influenza delle decisioni della politica sulla propria vita di tutti giorni: il 62%, meno degli adulti (73). Di questi addirittura il 16% la sente <<molto>>. Nel bene o nel male.