mercoledì 16 aprile 2008

DIO TI PERDONI...

Ricevo, pubblico e rispondo


Caro Franco,

che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l'ignoranza ti accechi affinche tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio...

Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.

La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura... La paura di quanto potrei arrivare a fare anch'io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l'amore alla Madonna... la direzione spirituale. Franco, Dio ti perdoni.

Stefano Votta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.


Caro don Stefano,


ti ringrazio molto per l'attenzione che mi hai dedicato.

Non preoccuparti, però, della mia salvezza. E' interamente nella mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura: non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molto preti non riescono a scuotersi di dosso? Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?

Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, "servo della Chiesa Cattolica". Lungi da me l'idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete, ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.

Quanto a mei, se dovessi pensarmi "servo della Chiesa Cattolica", mi sentirei in conflitto con la fede nel Dio biblico. E' proprio la compagnia dei deboli della storia e l'assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.

Sei poi sicuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po' dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.

Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: "Comburantur corpora ut serventur animae" e così... "al rogo!". Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?

Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l'eucarestia il mattino seguente con te.

Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio. Non credo, vista la tua fermezza nell'ortodossia, che subiresti un contagio ereticale.

Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.

Ti abbraccio con affetto con l'augurio di ogni bene.


don Franco

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