L’immagine
del diavolo vuole in modo leggendario dirci che la vita di fede deve fare i
conti con molte contraddizioni
È pressoché impossibile ricostruire con precisione le
tappe dell'itinerario di fede di Gesù. Ma certamente l'evangelo ci presenta
u dato realissimo: anche Cresù dovette
scegliere tra la volontà di Dio e le proposre di successo, di compromesso e di
comodità che avrebbe potuto “sfruttare” assecondando certe diffuse aspettative
popolari. Questo messaggio di un realismo impressionante ci viene dalla pagina
delle tentazioni:
«Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per
essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta
notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: “Se sei
Figlio di Dio, di’ che questi sassi diventino pane” Ma egli rispose: “Sta
scritto:
Non
di solo pane vivrà l’uomo,
ma
di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa,
lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati
giù, poiché sta scritto:
Ai
suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed
essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché
non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”.
Gesù gli rispose: “Sta scritto anche:
Non
tentare il Signore Dio tuo".
Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte
altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse:
“Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai”. Ma Gesù gli
rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto:
Adora
il Signore Dio tuo
e
a lui solo rendi culto".
La
leggenda continua
Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si
accostarono e lo servivano» (Matteo 4, 1-11).
Sappiamo bene che si tratta di un quadro
teologico-didattico costruito con “materiali” dell’Antico Testamento (Esodo e
Deuteronomio): «Le prove del popolo ebraico sono durate quarant'anni, quelle di
Gesù quaranta giorni. Di fatto abbracciano tutto il periodo del suo ministero
pubblico, meglio l'intera sua vita» (Ortensio da Spinetoli, Matteo, Cittadella, pag. 116). La
tentazione è il clima di tutta la vita di Gesù nel senso che l’attrattiva della
via più facile si ripresentava continuamente.
È ancor poco famigliare per noi questo Gesù che procede
tra tenebre, incertezze, crisi, difficoltà, scoramenti, in una ricerca lenta e
faticosa della volontà di Dio. Nel lungo silenzio di Nazareth, poi
probabilmente alla scuola del Battista, in ascolto dei segni i Dio dentro gli
avvenimenti e certamente nella preghiera, Gesù si sarà posto mille volte
l’interrogativo: “Che cosa vuole Dio da me? Cammino davvero secondo la sua
volontà?”.
Possiamo certo indagare a-fondo in questa direzione, ma
il linguaggio biblico ci «mette in evidenza che si tratta di una vera opera di
seduzione» (O. da Spinetoli) che giungeva come pressione a Gesù da più parti.
Insomma, Gesù in tutta la sua vita si è costantemente trovato di fronte a reali
alternative, ad un aut-aut tra le esigenze di Dio e il suo opposto, cioè
Satana.
Per dire sì a Dio Gesù ha dovuto dire no a Satana. (Non
c'è, ovviamente, biscogno di credere nell'esistenza del diavolo come essere
personale. Satana forse è un'immagine, in questo senso un mito, creato
dall'uomo, non solo biblico, per indicare il male, nella sua abissale
profondità. Satana è la cifra del male, del peccato. La bibbia spesso ne parla
come di una persona, ma si tratta di una personificazione, cioè si personalizza
una realtà per favorirne una più chiara identificazione).
In sostanza mi sembra che si possa dire che la pagina
evangelica delle tentazioni di Gesù è realissima. Non però nel senso che qui
sia “fotografato” lo scontro che Gesù avrebbe vissuto con Satana in quel
preciso periodo. Piuttosto nel senso che Gesù per tutta la vita, sul sentiero
della sua risposta messianica a Dio, ha incontrato difficoltà, contrasti,
opposizioni dall’esterno, dalla gente, dai capi ed ha anche dovuto lottare
dentro di sé. Questa, dunque, è una pagina di duro «realismo, di contenuto
rigorosamente storico perché “condensa” letteralmente in questo drammatico
dialogo tutta l'esistenza storica di Gesù.
Tre semplici riflessioni.
1) È probabilmente molto stimolante per la nostra fede
fare la scoperta del Gesù “tentato”, del Gesù che cerca faricosamente la strada
della fedeltà alla volontà di Dio.
«È importante sentire Gesù vicino,
anche dinanzi alla volontà di Dio ai nostri giorni. Non è di poco conforto, per
i cristiani che devono discernere in situazioni dolorose e pericolose la
volontà del Padre: ... trovare anche in Gesù qualcuno che si è messo davanti al
Padre in situazioni simili. In questa disponibilirà ad udire la voce del Padre:
al cambiamento e alla conversione, alla novità e allo scandalo, i cristiani
esperimentano di andarsi facendo sempre più figli di Dio, essendo già tali...
Qualunque sia la più corretta formulazione della storicità tealogale di Gesù,
quel che pastoralmente interessa e consola tali cristiani è constatare che
anche la relazione di Gesù col Padre ebbe una storia piena di esigenze, di luci
e di oscurità, di antinomie difficili da riconciliare; che il Padre andò
“perfezionando mediante la sofferenza” (Eb. 2, 10) anche Gesù. A tale Figlio di
Dio, soggetto alla prova, all'apprendistato e alla sofferenza, ... tali
cristiani si sentono vicini» (J Sobrino, Gesù
in America Latina, Borla, Roma 1986 pag. 82).
2) La sequela di Gesù è scontro con le logiche vincenti
e seduttrici, con le ideologie e le pratiche consumistiche che trionfano. Non si
può, senza tradire l'evangelo, rinunciare a questo “paradosso”. In questo senso
conserva tutto il suo valore l'ammonizione paolina: «Fratelli,
non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio
con un completo mutamento della vostra mente. Sarete così capaci di comprendere
qual è la volontà di Dio, vale a dire quel che è buono, a lui gradito,
perfetto» (Rom. 12, 2).
3) Ma direi di più. Questa pagina delle tentazioni di
Gesù ci annuncia una fondata speranza: anche noi, con la Parola di Dio sulle
labbra e, soprattutto, nel cuore, possiamo, come Gesù, far fronte e superare le
tentazioni, cioè proseguire la strada dell'evangelo di Gesù.