don Franco Barbero - 1994
Le tentazioni dei Re
“Quando entrerai nel paese che l'Eterno ti dà…, se dici: voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni circostanti, dovrai costituire sopra di te il re che l'Eterno sceglierà. Costituirai sopra di te un re scelto tra i tuoi fratelli; non uno straniero che non sia tuo fratello. Ma egli non deve procurarsi un gran numero di cavalli, né deve far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, poiché l'Eterno vi ha detto: “Non ritornerete per quella via”. Non deve procurarsi un gran numero di mogli, affinché il suo cuore non si svii, quanto all'argento e all'oro egli non dovrà averne troppo. Inoltre, quando siederà sul trono del suo regno, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l'esemplare dei sacerdoti levitici. Ed essa sarà presso di lui e lui la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere l'Eterno, il suo Dio, e a mettere in pratica tutte le parole di questa legge e questi statuti, perché il suo cuore non si innalzi sopra i suoi fratelli ed egli non devii da questo comandamento né da una parte né dall'altra, e prolunghi così i suoi giorni nel suo regno… in mezzo a Israele” (Deuteronomio 17,14-20).
Alto rischio di abuso
Il Deuteronomio, strutturato da una serie di discorsi messi in bocca a Mosé, ricorda che la terra è proprietà e dono di Dio per il Suo popolo. Israele vuole su questa terra organizzarsi come gli altri popoli e darsi un re? Il testo sembra riportare la sensibilità di taluni ambienti profetici che vedevano con diffidenza l'esperienza monarchica, ma non si oppone. Preferisce mettere in guardia dai rischi connessi all'esercizio del potere. Volendo scegliere un re (cioè la persona alla quale affidare una responsabilità politica), è necessario compiere la scelta “giusta” che, nella concezione biblica, è la persona gradita a Dio.
La Bibbia insiste molto sulla rilevanza della scelta, sulla qualità della persona, addirittura “scelta da Dio”. Il redattore vuole suscitare consapevolezza e responsabilità nei riguardi della vita collettiva. Facendo riferimento alla persona “scelta da Dio”, esorta a non lasciarsi guidare da altre valutazioni. E Dio, Israele lo sa bene, sceglie chi vuole una vita “da fratelli”, “tra fratelli”, come ricorda il testo. Il testo, non pago di questa chiara indicazione positiva, individua con precisione quali possono eventualmente essere le più grandi tentazioni del re (oggi diremmo del “politico”). Il versetto 16 proibisce al re sia il perseguimento di una politica di potere (i molti cavalli!), sia le alleanze che espongono il popolo al rischio di “tornare in Egitto”, cioè nella “casa di schiavitù”.
La libertà non è mai acquisita per sempre e chi ha il compito di guidare verso la liberazione può, purtroppo, mettersi a capo di cammini di illibertà. Non basta autodefinirsi “la casa delle libertà”. Può essere addirittura una barzelletta o la copertura del rovescio.
La leggerà tutti i giorni
Incoronato (v. 18) perché inizi bene il suo lavoro. Il re deve farsi scolaretto, deve scrivere una copia per sé … "Il re appena assiso in trono viene sottoposta ad un trattamento più consono ad uno scolaro nel suo primo giorno di scuola piuttosto che ad un sovrano neoeletto”(R. Vignolo). C'è un antidoto contro i fiumi della gloria e un ridimensionamento della funzione politica.
La proposta è articolata in cinque punti: 1) Il re, nel giorno del suo insediamento, scriverà per suo uso personale in un libro una copia della Legge che esprime la volontà di Dio e il bene del popolo; 2) La terrà presso di sé; 3) La leggerà tutti i giorni della sua vita; 4) Per imparare a temere l'Eterno; 5) Per mettere in pratica tutte le parole di questa Legge e questi statuti.
Dunque, al re è chiesto l’impegno di scrivere di proprio pugno la “Legge”. Stando ai metodi di scrittura del tempo, non era impresa di poco conto, ma solo così il re era "costretto" a soffermarsi su ogni parola, a riporla nel cuore. Il tutto "per suo uso personale", cioè perché il re possa coltivare dentro di sé ciò che esprimerà con la sua autorità. Il fatto che la copia della legge "sia presso di lui" indica con chiarezza che il re, salito al trono, non sarà solo. Con lui ci sarà il rotolo della Torah, il buon insegnamento di Dio.