CELEBRAZIONE
DI OGGI ALLE ORE 18
Buongiorno
trasmetto in allegato per conto di Vilma Gabutti il canone
per la celebrazione di oggi alle ore 18.
Ci si potrà collegare a partire dalle ore 17,45
Questo è il LINK:
meet.google.com/qpe-wfjz-cdp
Buona giornata
Franca Gonella
RISPONDERE ALL’INVITO
Questo
canone è un caro ricordo, è infatti la rielaborazione di un canone preparato
per una delle prime eucarestie effettuate con Franco a Torino nel lontano 2005.
Saluto
all’assemblea
1 - Abbiamo tanta voglia di stare con te, o DIO, e di ascoltare la tua Parola, fonte inesauribile di gioia e di speranza.
Abbiamo bisogno di starti vicino perché ci sono momenti della nostra vita che assomigliano a un lungo tunnel del quale non si riesce a vedere la fine. Camminiamo senza meta, viaggiatori alla ricerca di un approdo sicuro.
2 - Non ci abbandonare, Padre e Madre nostra, siamo come i discepoli di Emmaus. Quando lo sconforto ci assale prendici per mano e dai senso al nostro viaggio.
TUTTI - E' bello contare su di te, caro Dio, perchè sappiamo che non ci tradisci mai. Sei nostro amico fidato e ti ringraziamo perchè nell'ascoltarci tracci per noi cammini nuovi, ricchi di luce, che riaccendono la voglia di andare avanti.
LETTURE BIBLICHE
SALMO 121
I miei
occhi guardano le cime dei monti:
da dove mi verrà la forza?
Il mio aiuto viene solo dal
Signore
Che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà che il tuo piede
vacilli,
il tuo custode non si
addormenterà.
Colui che custodisce Israele
non sonnecchia e non
s’addormenta.
Il Signore
è il tuo custode,
è come l’ombra che ti protegge:
egli si pone alla tua destra.
Non ti daranno fastidio
Né il sole di giorno, né la luna
di notte.
Il Signore
ti farà scudo da ogni male,
egli difenderà la tua vita.
Il Signore veglia su ogni tuo
passo,
quando esci e quando entri, da
ora e per sempre.
LUCA 14 – 15 – 24 (Matteo 22
1-10, Tommaso 64 e Fonte Q)
15Uno dei commensali, avendo udito ciò,
gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!". 16Gesù
rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17All'ora
della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 18Ma tutti,
all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e
devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 19Un altro
disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami
giustificato. 20Un
altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 21Al suo ritorno il servo
riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al
servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri,
storpi, ciechi e zoppi. 22Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma
c'è ancora posto. 23Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le
siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24Perché vi
dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia
cena".
Commento
Questa parabola è presente anche nel vangelo di Matteo, nella
fonte Q e nel vangelo di Tommaso. E’ la parabola del rifiuto dell’invito a
partecipare ad un banchetto. Luca e Tommaso raccontano di un uomo che prepara
il banchetto, Matteo parla di un re che organizza una festa per le nozze del
figlio.
Si presuppone che gli invitati abbiano ricevuto in
precedenza l’invito. Sono le persone con cui il padrone di casa ha amicizia e
confidenza, che fanno parte del suo giro. Al momento della partecipazione
saltano fuori le scuse che apparentemente sono tutte plausibili, affari
economici o commerciali, convenzioni sociali.
Il padrone, o il re nella parabola di
Matteo, allora invita quelli che di solito sono esclusi dai banchetti: i poveri
gli storpi e ciechi e gli zoppi per Luca, i buoni e i cattivi per Matteo, e
quelli che si trovano per strada per Tommaso.
Che cosa capita agli invitati che hanno rifiutato? Per Luca sono semplicemente esclusi dalla
cena. Il vangelo di Tommaso dice “I compratori e i marcanti non entrano nella
casa di mio Padre”. Il re della parabola di Matteo li fa uccidere, li chiama
“omicidi”, e fa bruciare la loro città. In questo possiamo riconoscere la
rielaborazione della comunità di Matteo che identifica gli invitati con i
Giudei e risente della situazione storica seguita alla distruzione di
Gerusalemme.
Quale è il nucleo della parabola? La mancata risposta ad un invito e
l’apertura del banchetto ad altri. L’immagine del banchetto è usata, come
spesso nella Bibbia, per indicare il
regno di Dio. Nella versione di
Matteo della parabola Gesù dice “il regno di Dio è simile a un re che prepara
un banchetto…” in Luca Gesù racconta la
parabola a tavola in risposta a uno che dice “Beato chi mangerà pane nel regno
di Dio”. In Tommaso Gesù parla della “casa di mio Padre”.
L’invito dunque è quello di vivere
nel regno di Dio, cioè nella gioia della comunione e dell’intimità con Lui.
L’invito sono le tante occasioni che ci sono offerte di seguire gli
insegnamenti del vangelo.
Quante volte ci è capitato di
rifiutare un invito e se ti chiedi bene ti rendi conto che è perché non hai
abbastanza interesse per quell’invito,
non gli attribuisci la dovuta importanza. Ho tante volte sperimentato, e tutti
abbiamo sperimentato, che se un obiettivo è per me davvero importante riesco
sempre a trovare il modo di raggiungerlo, è un problema di priorità. Che cosa ha la priorità
nella mia vita? Le mie scelte, cioè le priorità che mi do, condizionano la mia
vita. L’assoluta libertà che ci è concessa ci permette di essere creatori della
nostra vita. In una scelta posso decidere di pensare al mio successo o di favorire
il rapporto con gli altri, di comprarmi un oggetto o di condividere qualcosa
con altri.
Ogni volta che non rispondo ad un
invito perdo un’ opportunità, non sono né castigata, né punita, ma ho perso un’
opportunità, non mi sono seduta alla tavola del banchetto, non ho partecipato
alla gioia di essere nel regno.
Abbiamo visto che nel vangelo di
Tommaso si dice “i mercanti e i compratori non entrano nella casa di mio
Padre”. Mercanti e compratori sono quelli che hanno la mente sempre concentrata
sul profitto e sugli affari, sul proprio interesse. Se si è calcolatori e troppo assorbiti in se stessi come
si può cogliere l’invito del vangelo che è sempre amore e apertura agli altri?
Gesù ci dice anche che se quelli che
dovrebbero essere più vicini a chi prepara il banchetto rifiutano di
partecipare ci sarà comunque festa, la sala del banchetto sarà piena di gente
che prova la gioia all’invito perché abituata di solito a essere tenuta in
disparte. Nella casa del Padre ci sarà gioia per tutti, sei escluso solo se ti
escludi.
INTERVENTI LIBERI
PREGHIERA
EUCARISTICA
TUTTI - Padre, Dio
d’amore, non ti stancare mai di guardare a noi, tuoi figli, anche se nel nostro
vivere di ogni giorno mille e mille
volte te ne daremmo motivo.
1 - Siamo figli piccoli: là dove il nostro
rapporto con Te ci pone di fronte alla responsabilità di agire,
spesso cerchiamo delle scappatoie che ci
esimono dall’essere
coinvolti e molto
spesso diciamo di sì ma poi non facciamo.
2 - Siamo figli di scarsa memoria: abbiamo costantemente
bisogno di essere sollecitati dalla Tua Parola a ricordare che il regno c’è
già, è qui ed ora ed è anche per noi alla sola condizione che vogliamo
veramente prendervi parte
TUTTI
Aiutaci allora, o Padre, ad essere
figli che ogni giorno di più scoprono la preziosità, l’unicità del loro
rapporto con Te; figli che sanno gustare la gioia di essere parte di un
progetto di vita che non si arena nelle secche dei limiti umani.
Con questo desiderio che mettiamo
davanti a Te o Padre, noi facciamo la memoria della cena che Gesù mangiò con i
suoi discepoli.
Nella notte in cui fu tradito egli
prese, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane e disse: QUESTO E’
IL MIO CORPO CHE E’ DATO PER VOI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. Poi dopo aver cenato, fece lo stesso col
calice. Lo prese e disse: QUESTO CALICE E’ LA NUOVA ALLEANZA CHE DIO STABILISCE
PER MEZZO DEL MIO SANGUE. TUTTE LE VOLTE CHE NE BERRETE, FATE QUESTO IN MEMORIA
DI ME.
Dona, o Padre, a questa comunità di
celebrare con gioia la cena che egli ci lasciò perché non dimenticassimo la sua
vita e il suo messaggio. Celebrando
questo pasto ti chiediamo di essere risvegliati alle nostre responsabilità di
uomini e donne profondamente inseriti nelle gioie, nelle lotte e nelle speranze
di questo nostro tempo
PADRE NOSTRO
COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
PREGHIERA FINALE
TUTTI - Padre nostro, fino a quando l'uomo non chiederà di te,
non si stupirà del tuo cercarci continuamente, non oserà perdersi per trovare
un senso più alto alla sua condizione terrena?
Siamo
persone che si
smarriscono, tra momenti
di entusiasmo e stanchezza dello spirito. Urliamo e tacciamo, come
chi ti segue nella
barca, con il
mare in tempesta, scossi dalle
onde e ogni
volta che comincia un nuovo
giorno siamo punto e a capo.
GUIDA - Non stancarti di noi, fa che non leggiamo le nostre
debolezze, le nostre rinunce, i dubbi come l'ultima pagina di un libro, ma come
la prefazione di una storia ancora tutta da scrivere.
Fa che siamo attenti ai tuoi messaggi e rendici vivi, responsabili, autentici,
capaci di abbattere gli schemi che escludono l'uomo.
Vilma Gabutti – Associazione ASAI Torino