lunedì 14 luglio 2025

Rivolta e repressione

 

• Il 6 giugno 2025, dopo che gli agenti dell'immigrazione hanno arrestato decine di presunti immigrati irregolari, a Los Angeles, in California, così non sono scoppiate le proteste della popolazione locale. Anche se le manifestazioni sono state in larga parte pacifiche e la polizia di Los Angeles diceva di avere la situazione sotto controllo, il 7 giugno il presidente Donald Trump ha ordinato l'invio di duemila soldati della guardia nazionale, il principale corpo di riservisti dell’esercito statunitense.

• Il 9 giugno Trump ha alzato ancora il livello dello scontro: ha richiamato altri duemila riservisti e settecento marines (il corpo di fanteria della marina) e ha fatto capire di voler invocare l'Insurrection act, una legge del 1807 che dà al presidente la possibilità di ricorrere all'esercito sul territorio nazionale in circostanze straordinarie.

• Dopo cinque giorni di protesta, la sindaca di Los Angeles Karen Bass ha imposto il coprifuoco. Nella notte tra il 10 e l'11 giugno la polizia ha arrestato almeno cinquanta persone accusate di aver violato l'ordinanza. Intanto le proteste si sono estese ad altre città, tra cui New York, Boston, Atlanta, Chicago, Austin, Dalle, San Francisco e Filadelfia.

• Fin dall'inizio della presidenza, Trump ha adottato una serie di misure per ridurre drasticamente l’immigrazione sia regolare sia irregolare, e per creare un clima di paura e incertezza tra gli stranieri che già vivono negli Stati Uniti. Ha cancellato la possibilità di chiedere asilo al confine con il Messico; ha vietato l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da dodici paesi, soprattutto africani e mediorientali; ha sospeso il rilascio di nuovi visti per studenti internazionali; ha messo fine al programma di protezione temporanea per i cittadini di paesi a rischio; ha invocato una legge del 1798 per espellere cittadini venezuelani sospettati di appartenere a bande criminali. Molte di queste persone sono detenute in una prigione di massima sicurezza nel Salvador senza accuse formali.

 

da “Internazionale” del 17/06/2025