domenica 20 luglio 2008

AL TOUR

Giovedì 17 luglio è stata una giornata in cui i cronisti, gementi e piangenti, annunciavano l'esonero di Riccò per sospetto doping ... come se fosse la "morte del tour" o addirittura una catastrofe.
Certi commentatori, che dovrebbero conoscere che cosa può nascondersi dietro certe vittorie strepitose, fabbricano e diffondono miti di cartapesta e perdono il senso delle proporzioni, il distacco necessario per narrare una corsa e i protagonisti.
Dov'è il campione quando corre a forza di doping?
Deve essere una giornata positiva quella in cui si scoprono gli atleti dopati.
Non possiamo anticipare giudizi definitivi sui singoli atleti, ma non possiamo che rallegrarci quando viene esercitato un controllo rigoroso.
Siccome non siamo proprio nati ieri e non siamo proprio degli idioti, ci viene la domanda: "Ma i dirigenti di una squadra quale conoscenza, quale ruolo, quale eventuale complicità hanno in questi episodi?"
Troppe lacrime improvvise lasciano qualche sospetto che si tratti di lacrime di coccodrillo.
Ora il tour è finito o quasi e così ci sarà tempo per le necessarie verifiche e per dare agli atleti un messaggio di rigore.
Per il bene delle persone e del ciclismo.

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