Davanti alla tomba di Gesù Dio ha pensato alla vita, gli ha donato una vita nuova. Il Dio biblico si ribella alla morte, lotta contro le forze della morte, insorge contro la morte e la vince.
Quello che si verificò per il nazareno è ciò che noi speriamo affidandoci al Dio fedele.
Ma c'è una risurrezione-insurrezione contro tutto ciò che spegne la vita che oggi tocca a noi. Il cristiano e la cristiana che credono nella
resurrezione hanno la necessità di una verifica storica,concreta. Se essi non insorgono, non si ribellano, non prendono posizione e non contrastano le leggi criminali che si stanno varando in questo paese contro i rom, gli stranieri, i barboni......allora è segno che non credono davvero nella resurrezione.
Bisogna scovare e stanare la morte nelle sue comparse, anche le più camuffate.
Se in Abruzzo sono crollate case di nuova costruzione, resta da domandarsi quanta disonestà ci sia in chi ha fatto i soldi a palate costruendo case di sabbia, pilastri compatti come il gorgonzola, armature robuste come un grissino. Senza questa indignazione rimaniamo nella rarefatta atmosfera dello spiritualismo, incollati al televisore come commossi guardoni di macerie.Il messaggio della resurrezione non può limitarsi nè alla commozione nè alla preghiera.
L'annuncio evangelico di Pasqua ci risvegli alla nostra responsabilità. Le feste pasquali hanno un senso solo se noi acquisiamo e pratichiamo nel quotidiano questa appassionata dimensione pasquale dalla parte delle persone più deboli. Il resto è retorica religiosa mille miglia lontana dalla fede.Pasqua significa collocarsi con chi lotta per il lavoro, per la salute, per la tutela degli stranieri, degli omosessuali, delle lesbiche, dei transessuali, dei rom, delle persone diversamente abili, dei malati psichiatrici.