sabato 26 febbraio 2011

GERMANIA: L'OLOCAUSTO DEI ROM E DEI SINTI

Al Bundestag il 27 gennaio è stata vissuta una giornata eccezionale, la giornata del ricordo dell’ “olocausto dimenticato” dei Rom e dei Sinti. Per la prima volta nella storia, il Parlamento tedesco ha invitato un rappresentante della comunità rom a commemorare le vittime rom e sinti. L’anno scorso era stato invitato il presidente israeliano Shimon Perez.

Tra i 250.000 e i 300.000 Rom e Sinti, su una popolazione stimata circa 1 milione di persone furono le vittime delle leggi razziste di Norimberga del 1935, persone trattate come gli ebrei. La testimonianza è stata portata da Zoni Weisz, 73 anni, la cui famiglia fu deportata ad Auschwitz come tutti i Rom nel maggio 1944, mentre agli riuscì a sottrarsi grazie alla complicità di un poliziotto olandese. La commozione ha attraversato il Parlamento mentre parlava, ma Weisz non si è fermato al passato, ha detto: «La storia si ripete. Ci sono ristoranti che affiggono sulle porte la scritta: “vietato agli zingari”; Sinti e Rom sono trattati in maniera indegna, in particolare in certi paesi dell’Est come la Romania e la Bulgaria». E Weisz ha parlato anche di noi Italiani e dei Francesi: «In certi Paesi – ha detto – come l’Italia e la Francia, si è di nuovo discriminati, espulsi o si vive nei ghetti in condizioni disumane». Eppure, ha aggiunto, «Questi uomini sono anch’essi abitanti dei paesi membri dell’Unione Europea. Dovrebbero avere gli stessi diritti». Lunghi applausi alle sue parole. I deputati e i membri del governo sono stati a sentirlo, compresa Angela Merkel, compresi i giornalisti ai quali ora non è più consentito fare silenzio.

(da Rocca)