mercoledì 27 luglio 2011

"CARO SERGIO, QUI SIAMO COME SUL TITANIC"


“Basta con proclami e giochi a rimpiattino”, perché la Fiat è come il Titanic e, se si rovescia, l’ad. Sergio Marchionne “ha sempre qualche poltrona in qualche consiglio di amministrazione”, ma per i lavoratori restano solo “la cassa integrazione, la mobilità e la disoccupazione”: è quanto si legge nella lettera che i delegati della Fiom distribuiranno davanti agli Enti centrali. I delegati scrivono per informare il manager che “qui c’è una gran confusione: i sindacati (anche i suoi) le dichiarano sciopero per il mancato conguaglio del premio di produzione”, mentre “i colleghi delle Strutture centrali non vedono nel futuro grandi opportunità”.

Oltre a questo, “non voler lanciare modelli nuovi mentre il mercato langue è una bufala servita solo a coprire il fatto che occorreva liquidità per scalare Chrysler. I concorrenti macinano dati di vendite e investimenti assolutamente significativi”, mentre “se non si adotta una linea chiara e si lascia fare al mercato, con il peso tecnologico sbilanciato verso Chrysler, il nostro destino è già segnato”.