giovedì 9 gennaio 2014

Gli utili idioti del Parlamento

La senatrice Federica Chiavaroli - alfaniana, amante della famiglia (la sua) e artefice dell'emendamento a favore delle slot-machine - ha dichiarato con disarmante cinismo che a lei premeva solo garantire le entrate dello Stato, minacciate dal mancato introito dovuto alla lotta alla ludopatia.
MASSIMO MARNETTO


Quello che soprattutto è impressionante, nel caso della senatrice Chiavaroli, è proprio il candore. La tranquillità della persona che ha agito in buona fede, senza rendersi conto delle conseguenze e al significato della sua proposta. Molto meglio sarebbe stato, a mio avviso, trovarsi di fronte ad una persona consapevole del piacere che tentava di fare ad una lobby di persone poco perbene e in grado quindi di vergognarsene o di rivendicare il suo diritto a riceverne un compenso. Avremmo un grande bisogno, mi dico a volte, di cattivi a tutto tondo, di persone che non sbagliano in buonafede, per disattenzione o per ignoranza, e che vengono esposte poi al biasimo di tutti da chi è più furbo e più smaliziato di loro. O avremmo bisogno, più semplicemente, di parlamentari più preparati, più rispettosi della complessità e della difficoltà del loro mandato e di un andamento più serio, meno caotico e da osteria, dei lavori parlamentari. Assistere una volta in diretta alle esibizioni sguaiate dei leghisti, dei 5 Stelle e dei forzitalioti è sufficiente per capire il livello di confusione esibizionista in cui si svolgono quei lavori.
Un clima determinando in cui a muoversi in ordine sparso, senza capire bene quello che fanno, facili da manovrare e da imbrogliare, sono proprio i parvenus alla Chiavarelli, Eletti, ricordiamocelo, da chi,  utilizzando il Porcellum, con queste finalità «intelligentemente» li ha scelti.
Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta

(L'Unità 30/12/2013)