martedì 25 marzo 2014

Lavoratori di tutto il mondo unitevi!

Le condizioni in cui lavorano gli operai immigrati in Qatar spiegano come avvenne la costruzione delle piramidi? La International Trade Union Confederation (Ituc) ha stimato che prima del primo calcio d’inizio dei Mondiali di calcio del 2022 potrebbero essere 4000 le vittime di incidenti sul lavoro in Qatar.
MATTEO MARIA MARTINOLI


La stima dell’Ituc e il richiamo alla costruzione delle Piramidi dimostrano almeno due cose. Quanto sia ancora assurdo il mondo in cui viviamo, prima di tutto; quanto sarebbe (sia) ancora valido il grido («Lavoratori di tutto il mondo unitevi!») che chiude il Manifesto del Partito Comunista scritto nel 1848 da Marx e da Engels. Quanto dovremmo (dobbiamo) sentirci fortunati, in secondo luogo, del fatto di vivere in un Continente in cui quel grido è riuscito a farsi sentire con tanta forza dalla fine dell’800 ed in cui la lotta dei lavoratori che a quel grido di sono ispirati ha dato un contributo così importante allo sviluppo di una società più democratica. Quella di cui ci sarebbe bisogno ora, pero, è una mobilitazione ampia delle coscienze intorno al problema dei lavoratori immigrati che potrebbero essere sfruttati (o uccisi) in Qatar per organizzare, anche per il piacere di noi «democratici», i mondiali di calcio del 2022. Per ottenere che una Commissione internazionale di controllo per conto dell’apposito ufficio dell’Onu a Vienna vigili sulle condizioni in cui si svolgeranno i lavori per costruire gli stadi di calcio. Insegnando anche agli sceicchi meno compassionevoli che il possesso di denaro non li esime dalle responsabilità morali e materiali che i datori di lavoro hanno nei confronti di chi, con il proprio lavoro, permette loro di vivere.
A volte troppo bene.
Luigi Cancrini

(L’Unità 21 marzo)