venerdì 24 ottobre 2014

UNA RISPOSTA COME DIALOGO TEOLOGICO



Carissimo Ciro,
sono prima di tutto lieto di "reincontrarti" sia pure tramite lettera... E' segno che un profondo filo di ricerca e di fede ci lega.
 Non ricordo più le note con cui presentai il libro di Panikkar sul mio blog, ma dopo aver letto tutto ciò che Achille Rossi ha diligentemente scritto su di lui e dopo aver letto "Il ritmo dell'essere", le mie perplessità sulle elaborazioni di Panikkar restano tutte.
Mi spiego: non perplessità sulla fede, ma sulla elaborazione teologica. Di lui mi piace la dimensione mistica, ma la imparai molto prima e in modo molto più convincente da Rahner 50 anni fa. Condivido le osservazioni critiche di Molari, Geffrè e altri.
Le mie perplessità riguardano soprattutto l'esigenza di non includere cristologicamente le altre tradizioni religiose. Preferisco un percorso in cui l'insondabile ed affascinante mistero di Dio ci raggiunga in epifanie particolari, contingenti, parziali.
Come adoratore del mistero di Dio e come innamorato della singolare e parziale Sua rivelazione nel Gesù storico di Nazareth, non penso a nessuna cristofania che si realizzi in tutte le religioni. Non lego necessariamente il percorso salvifico ad una qualche mistica cristofania.
 In ogni caso, sono lietissimo che tu sia grato a Panikkar.
Forse "gli debbo la vita", come mi scrivi, non è un po' troppo? Io ai miei maestri sono gratissimo, ma la vita la debbo solo a Dio, dopo che a papà e mamma....
Ti auguro ogni bene e mi procura una grande gioia sapere che anche tu continui ad adorare il mistero di Dio nello studio e nell'esistenza quotidiana. Un forte abbraccio. don Franco