domenica 7 febbraio 2016

“Mattarella non la approvi. Però i vescovi dovevano esserci”

Roma. «Una giornata bellissima, un clima mite e propositivo e senza contrapposizioni. Eravamo in piazza in tantissimi per dire a tutti, politici in primis, che la famiglia è costituita da una madre e un padre e che l'adozione per le coppie omosessuali non può in nessun modo essere ammessa».
Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso, è uno dei pochi vescovi italiani ad essere salito coi propri fedeli su un pullman per recarsi al Circo Massimo.
Monsignore, il governo Renzi dovrà tener conto di questa piazza?
«Me lo auguro vivamente. Già da martedì, alla discussione al Senato, i termini del ddl Cirinnà dovranno cambiare. Anche perché credo che se il ddl rimarrà così com'è toccherà al presidente della Repubblica Mattarella intervenire. Sarà inevitabile un suo intervento».
La piazza è stata un monito soltanto per la politica italiana?

«Certamente no. Credo anche per l'Europa che deve sempre ricordare che non ci sono diritti se non all'interno dei valori. E deve riconoscere che questi valori non hanno ideologia, sono valori riconoscibili da tutti. Non c'è diritto senza verità».
Perché secondo lei altri vescovi non erano in piazza?
«No lo so. Certo mi dispiace. Se fossero venuti in tanti avrebbero posto il sigillo a una manifestazione laicale di grande splendore. Il popolo italiano era qui in piazza e sarebbe stato bello se accanto ad esso ci fossero stati tutti i vescovi. Questa piazza rappresenta la maggioranza del Paese».
Cosa direbbe alle persone che hanno manifestato civilmente una settimana fa in tante piazze italiane?
«Che non siamo scesi in piazza con volontà di contrapposizione. Ma il futuro è delle famiglie, di questi bambini. Superare questa evidenza è troppo per tutti». (p. r.)

(La Repubblica 31 gennaio)