mercoledì 4 maggio 2016

Così Riad vivrà senza petrolio

«Senza petrolio si può vivere». Non è Greenpeace per il referendum sulle trivelle, ma la dichiarazione ufficiale di chi con il petrolio è diventato enormemente ricco: il principe ereditario della casa di Saud, i re del greggio dell'Arabia saudita, 10 milioni di barili estratti ogni giorno. «Se il petrolio non ci fosse più nel 2020, riusciremmo ad andare avanti lo stesso», ha ribadito , Mohammed bin Salman. Parole forse fin troppo baldanzose, per un paese che ne dipende tuttora per il 70 per cento, ma il principe trentenne le accompagna con un piano che affrancherebbe Riad dal petrolio entro il 2030. Come? Sfruttando le altre risorse minerarie del paese (uranio, ad esempio), ma, soprattutto, la potenza di fuoco finanziaria accumulata in questi anni. L'azienda petrolifera di famiglia, il gigante Saudi Aramco, in Borsa per almeno il 5 per cento, ovvero l'equivalente di 100 miliardi di dollari e l'accorpamento con altri beni, fino a mettere insieme un fondo da 2 mila miliardi di dollari, pari al 10 per cento della capacità globale di investimento. Da re del petrolio a re della finanza: con i sauditi continueremo a fare i conti. Ma il messaggio è un altro: anche chi, apparentemente, non può, oggi abbandona il petrolio.
Maurizio Ricci

(La Repubblica 26 aprile)