domenica 31 luglio 2016

Il Demanio pronto a regalare la Caprilli



Oltre alle tante partite ereditate dal passato a cui il nuovo sindaco Luca Salvai dovrà mettere mano, se ne aggiunge una fresca fresca: si tratta del futuro della Cavallerizza Caprilli. Il perché ce lo spiega in questa intervista la senatrice Magda Zanoni, che si è mossa a livello romano per capire le intenzioni del ministero sull'immobile e sul Museo della Cavalleria.
Senatrice, lei in questi anni ha seguito con attenzione, per quanto riguarda gli aspetti "romani", le vicende del Nizza Cavalleria; oggi che anche gli ultimi cavalli hanno lasciato la Cavallerizza Caprilli dobbiamo anche temere per il Museo?
«È vero gli ultimi cavalli del Cim (Centro ippico militare) sono stati trasferiti poche settimane fa. Vorrei però ricordare a chi grida al fallimento (forse con qualche retropensiero o tentativo di scoop) che all'interno della struttura, pagata dal pubblico, erano presenti pochi cavalli. I costi di gestione del Cim erano, per questa ragione, poco giustificabili per un numero limitato di cavalli, per giunta alcuni appartenenti a privati e non all'Esercito».
Adesso che cosa succederà?
«Le strategie del ministero sono note e comprendono, per quanto riguarda Pinerolo, il mantenimento del III Reggimento Alpini con 800 militari, la conferma e sviluppo del Museo della Cavalleria, la valutazione con il Comune di Pinerolo del futuro della Caprilli».
Per quanto riguarda la Cavallerizza, quali possono essere le soluzioni?
«Mi sono mossa con i vertici militari di Roma e con il ministro Pinotti per scongiurare l'abbandono della struttura e per fare in modo che la cittadinanza pinerolese possa fruirne».
Quali sono state le risposte?
«Leggo testualmente il testo della risposta del ministro della Difesa Roberta Pinotti: "La struttura Cavallerizza Caprilli sarà resa disponibile... in relazione ad un possibile interesse dell'immobile in questione da parte dell`Amministrazione locale, si evidenzia che la stessa potrà farne richiesta di trasferimento all'Agenzia del demanio a titolo non oneroso ai sensi di quanto previsto dal Federalismo demaniale entro il 31 dicembre 2016"».
Dunque la palla passa al Comune di Pinerolo, giusto?
«Sì, chiedo al sindaco di Pinerolo Luca Salvai se lui e la sua Giunta possano essere interessati ad acquisire questa struttura e a valutarne insieme, per il bene della città, nuovi utilizzi con un progetto condiviso. La sfida sarà quella di trovare una soluzione che non produca costi di gestione insostenibili sul bilancio comunale».
Ricordiamo che nel programma del Pd la proposta era quella di trasformarla in un mercato coperto. Dunque si mette a disposizione con spirito dl collaborazione...
«Il bene di Pinerolo e della sua cittadinanza deve essere sempre posto davanti a tutto, anche agli orientamenti politici. Per questo sono andata avanti su questa strada nonostante l'esito delle elezioni amministrative. La riqualificazione della Caprilli è qualcosa di possibile se tutti faranno la loro parte con spirito costruttivo e collaborativo».
Per quanto riguarda il Museo, cosa ci può ancora dire?
«Anche sul Museo della Cavalleria dovremo di nuovo lavorare di concerto. Un riallestimento secondo nuovi criteri museali come auspicato da Paola Molino su "L'Eco", sarebbe ottimo ma si scontra con la necessità di ingenti investimenti, che andrebbero a mio avviso cercati sia attraverso bandi europei sia fondi nazionali e, perché no, anche attraverso il coinvolgimento di privati. Sono disponibile anche in questo caso a lavorare per il bene della città sia in sede nazionale, sia regionale. I progetti e le idee  ricordo dovranno principalmente giungere dall'Amministrazione locale, sempre che lutto ciò venga ritenuto strategico dall'attuale sindaco e dalla sua Giunta».
Alberto Maranetto

(L'Eco del Chisone, 20 luglio)

Nessuno piange

Gli ultimi cavalli hanno lasciato Pinarolo e la famosa cavallerizza.
La meravigliosa struttura sarà trasformabile, come pensava la precedente amministrazione, in un'area di mercato.
O se, invece, diventasse un'area parcheggio a quattro piani?

Franco Barbero