domenica 20 novembre 2016

I frutti della nuova impostazione

Il primo è per i nostri ragazzi. Essi vedono che nel percorso sono implicati i loro genitori e altre figure di giovani e di adulti. La fede dunque non è una cosa dei piccoli, ma dei grandi.
Il secondo frutto riguarda i genitori. Per alcuni di loro la proposta diventa un vero secondo annuncio, una ripresa in termini nuovi della loro fede. Alcuni dicono ai catechisti: "E' un peccato che abbiamo fatto solo ora questa esperienza".
Ma il frutto più importante riguarda la comunità. Di fronte all'insolubile questione della mancanza di comunità adulte, si apre uno spiraglio di luce. Il gruppo di coloro che si assumono il compito dell'iniziazione dei ragazzi (incontri per bambini e ragazzi, animazione dei genitori compresi) è un gruppo di giovani e adulti che riprendono il gusto della fede e la gioia di comunicarla. Dentro una parrocchia rimasta un po' stanca si innesca un meccanismo virtuoso, prende corpo un piccolo nucleo di comunità che ha voglia di capire e trasmettere. Occorre partire dall'interno, da alcuni cristiani che ritornano a scoprire la fede mentre la propongono. E' questo il frutto più importante delle nuove sperimentazioni: il circolo vizioso delle nostre parrocchie può diventare un circolo virtuoso.
(Da "Orizzonti aperti", Parrocchia San Lazzaro di Pinerolo)