venerdì 10 marzo 2017

 
"E adesso lavoreranno nonostante l'arresto: il giusto contrappeso"

NAPOLI – Agli arresti domiciliari per assenteismo, ma tenuti ad andare ogni giorno al lavoro: "È come la legge del contrappasso", dice il procuratore Nunzio Fragliasso, il magistrato che da dieci giorni dirige l'ufficio inquirente napoletano dopo il pensionamento di Giovanni Colangelo. Affiancato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, assieme al quale scoprì, negli anni '90, la clamorosa tangentopoli dei farmaci che portò al sequestro del tesoro di Duilio Poggiolini, Fragliasso commenta il caso dei furbetti dell'ospedale napoletano Loreto Mare.
Perché parla di "contrappasso", procuratore?
«L'ordinanza rappresenta per queste persone una doppia punizione: dopo aver truffato l'ente pubblico con l'obiettivo di non andare al lavoro, adesso potranno uscire di casa solo per svolgere quell'attività che avevano cercato di eludere con ogni mezzo. Così sarà garantita la continuità delle prestazioni e l'inchiesta non penalizzerà ulteriormente l'utenza».
Ma come si farà ad essere certi che gli indagati, una volta usciti di casa, andranno realmente in ospedale?
«La procura ha delegato espressamente ai carabinieri il controllo dei soggetti sottoposti agli arresti domiciliari».
Che spaccato emerge da questa indagine?
«Un malcostume estremamente diffuso, purtroppo. Al punto da apparire come un vero e proprio sistema di assenteismo».
E non c'erano solo i furbetti del cartellino.
«Infatti. Sono stati accertati episodi legati all'attività di alcuni medici che, in violazione del diritto di esclusiva, prestavano servizio anche per centri privati. Ma esaminando gli atti raccolti dai carabinieri del Nas ci ha colpito anche un altro dato».
Quale?
«Sono risultate coinvolte un po' tutte le categorie professionali. Medici, infermieri, operatori socio sanitari, impiegati. Ci sono uffici dell'ospedale, come quello che si occupava della verifica delle presenze e delle assenze in servizio, che sono stati, di fatto, decapitati».
A suo giudizio si tratta di un episodio grave ma isolato, oppure potrebbero emergere situazioni analoghe in altre strutture?
«Il sospetto è che non sia un caso isolato. Non limiteremo le indagini a questo ospedale. Posso assicurare che la procura svolgerà accertamenti approfonditi per scoprire eventuali sacche di assenteismo e arginare questa vera e propria piaga della nostra società».
Possibile che direzione sanitaria e direzione amministrativa non si siano accorte di nulla?
«C'è da riflettere, in effetti, su come fossero effettuati i controlli e di come nessuno si sia accorto delle assenze di personale all'interno dei reparti. Va anche detto però che non sono state accertate responsabilità penali. Potrebbero esserci responsabilità amministrative o deontoligiche, ma non tocca a noi perseguirle». (d.d.p. – co. sa.)

(la Repubblica 25 febbraio)