I SI' E I NO PER CRESCERE NELLA FEDE
1 Allora
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal
diavolo. 2 E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta
notti, ebbe fame. 3 Il tentatore allora gli si accostò e gli
disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane».
4 Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».5 Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6 e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».8 Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9 «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». 10 Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».11 Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. Matteo 4, 1-11
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».5 Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6 e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».8 Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9 «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». 10 Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».11 Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. Matteo 4, 1-11
Alla prima
lettura può sembrarci di essere a teatro dove due grandi attori si
contendono la scena. Per non essere imprigionati dalla magia scenica
del quadro, può essere utile qualche conoscenza che ci aiuti a fare
centro sul messaggio.
L'efficacia del linguaggio simbolico
Quando si legge
questo notissimo brano del Vangelo, che è situato all’inizio del
viaggio di Gesù tra i villaggi della Palestina, è subito bene
dichiarare che non esiste nessun diavolo. Satana è una figura
retorica, una metafora presente in quasi tutte le culture, che parla
dei mille mali che assediano le nostre vite e le strade del mondo.
Con tale immagine gli evangelisti personificano il male e ne parlano
come se si trattasse di un agente spirituale, esterno e tentatore.
Questo processo culturale e linguistico si chiama personificazione e
sarebbe una ingenuità credere che esista quell’essere maligno che
la fantasia popolare ha chiamato diavolo. Per questo motivo gli
esorcisti sono un inganno e una superstizione, tutt'ora presenti e previsti nella pastorale cattolica, roba da museo e da ciarlatani.
Devo aggiungere che nella mia lunga vita ho conosciuto alcuni preti esorcisti. Erano persone particolarmente ignorante sul piano biblico e tormentati sul piano esistenziale, con forti ossessioni sessuali, misoginia e omofobia.
Oltre le letture ingenue
Ma le letture
“ingenue” sono purtroppo ancora molto ricorrenti. Di fatto può
capitare di ascoltare una predicazione che interpreti questo passo
biblico come una cronaca , un resoconto storico.
Altre letture
più fedeli al dato biblico e più profonde vedono in queste
tentazioni il paradigma delle tentazioni di Israele, di ogni
cristiano; anzi di ogni uomo e di ogni donna nel cammino della vita.
La lettura spirituale ha evidenziato che solo la forza della Parola
di Dio può scacciare ogni “diavoleria" dal nostro cuore.
Una lettura più
attenta alla dimensione sociale e politica ci aiuta ad individuare
quanti potenti usano la Bibbia per legittimare il loro dominio, per
coprire ideologie e privilegi. Ancora nella nostra Italia c’è chi
si richiama al Vangelo per condannare le coppie omosessuali, il
diritto ad una dolce morte....La paura è sempre un'arma a portata di mano per dominare le coscienze.
Più spesso fa
comodo travestire religiosamente le scelte di conservazione dello
status quo.
Vivere nella tentazione
Sgombrato il
campo da una lettura ingenuamente demonologica, questa pagina
tratteggia un “volto “ di Gesù poco conosciuto e ci aiuta a
ritrovare le tracce della vita quotidiana del nazareno.
Gesù, proprio
come noi, dovette compiere un itinerario in cui la fedeltà alla
chiamata di Dio non fu per nulla scontata. Egli entrò negli
orizzonti di Dio a fatica, lottando: ecco l’immagine del “diavolo”
che significa tutte le difficoltà e le opposizioni che Gesù dovette
affrontare. Lungi dal possedere la volontà di Dio, Gesù la cercò
tra i richiami dell’egoismo e i sentieri dell’amore, in un
conflitto interiore in cui furono presenti le incertezze, le
seduzioni, le paure, l’ignoranza del “progetto” di Dio, le
delusioni e le stanchezze. Anche per lui la vita fu una ricerca tra
le tenebre della notte e la luce del giorno.
Non è superfluo
ribadire queste informazioni perché abbiamo ricevuto una educazione
“catechistica” in cui Gesù ci veniva presentato come un essere
celestiale, quasi divino, esente dalle “prove” e dalla
incertezza.
Un messaggio concreto e prezioso
Letta in
profondità, questa pagina evangelica mette in risalto che Gesù
incarna e manifesta che cos’è l’esistenza umana e cristiana
davanti a Dio: una esistenza “tentata”, con tutti i connotati
della precarietà . Egli, che per noi è il testimone di Dio per
eccellenza ( questo significa la metafora “figlio di Dio”), ci
dice che essere esposti alla tentazione è la ineludibile condizione
della nostra creaturalità. Se, dunque, non si può crescere nella
vita e nella fede, senza dover scegliere e combattere, occorre fare
pace con questa dimensione reale ed essenziale. Seguire la strada di
Gesù dona senso e gioia, una grande gioia, ma comporta alcune scelte
in netto contrasto con i “diavoli” dell’indifferenza, della
carriera, dell’immagine, del denaro.
Ma c'è di più
Diventare
cristiani significa prendere sul serio il fatto che la nostra vita e
la nostra fede non sono un possesso indisturbato, ma una realtà ed
un dono esposti alle imprevedibili sfide dell’umana navigazione.
Le chiese
cristiane spesso, strutturandosi come potenze, hanno voluto sottrarsi
a questa “esposizione” ai venti della fragilità, delle
incertezze, dell’umile ricerca di una difficile fedeltà. Fasciata
di certezze dogmatiche, impinguata di privilegi e di concordati, la
nostra chiesa ( che anche ora non pagherà l’ICI e le altre tasse)
è diventata sorda e cieca di fronte al “pellegrinaggio” degli
uomini e delle donne di questa società dell’incertezza e della
precarietà. E non c’è prigione più oppressiva di quella che
incatena mediante l’arroganza, il fanatismo, la dogmatica.
La “conversione
della chiesa” e di ciascuno/a di noi sta nel “tornare a Gesù”
(per dirla con le parole di Hans Kung), al suo cammino “pericoloso”
e precario, tutto sorretto dalla appassionata ricerca del mistero di
Dio, del Suo “progetto”.
Esiste e cresce
Ma esiste, per
dono di Dio, e si diffonde un cristianesimo che vive ogni giorno
nella tentazione, non cerca alleanze o compromessi, non si rifugia
dietro presunte e ridicole infallibilità, non occupa i video del
mondo, ma penetra in molti cuori. Non ha presunzioni magisteriali, ma
“tenta” di far compagnia alle donne e agli uomini che cercano
verità e giustizia, in piena solidarietà con le loro incertezze, le
loro precarietà e le loro speranze. Gesù non ha distribuito
certificati di garanzia: ha solo testimoniato la certezza che la
compagnia di Dio non ci abbandona mai, che il Suo amore non ci lascia
disperare e soccombere alla “tentazione”.
Grazie,o Dio
perché hai
donato al mondo e alle chiese tante donne e tanti uomini che hanno
imparato a vivere il rischio, la responsabilità e la bellezza della
libertà.
Grazie per il
dono della vita e della testimonianza di Gesù. Da lui abbiamo
imparato che dobbiamo obbedire a Dio soltanto e così possiamo
scoprire e smascherare chi copre i propri interessi con il nome di
Dio.