venerdì 17 marzo 2017

L'amaca di Michele Serra

DIFFICILE immaginare qualcosa di più triste del video nel quale si vedono cinque o sei ultras dell'Atalanta, nel piccolo cesso di una stazione di servizio, stipati come galline in una stia, che tirano di coca prima di andare a menare le mani contro tribù nemiche. Tutto, nel breve video, trasuda squallore: il lavabo, la latrina, le crape da coscritto riprese dall'alto, i giubbotti d'ordinanza, l'eccitato cameratismo maschile che prelude allo scontro. Una parodia di guerra però con botte vere, e guai con la giustizia, e qualche madre o padre che si torce le dita dicendo "ma proprio un cretino del genere mi doveva capitare?".
Sono quegli scorci di vita davanti ai quali uno pensa che l'uomo è veramente poca cosa, un bestione destinato a fare danni e a subirne anche di peggiori. Eppure c'è una fiammella (ostinato umanesimo? Fede nello spirito?) che continua a brillare, nei paraggi di quella piccola bolgia da cesso. Magari almeno uno - ne basterebbe uno solo - di quei poveracci, rivedendosi nel video, può aver pensato: io merito di meglio. Perfino io merito di meglio. Sono quelli i pensieri che salvano il mondo, e vanno accolti e incoraggiati, perché dopo tutto, anche se non sembra, siamo qui per aiutarci l'uno con l'altro.

(la Repubblica 9 marzo)