domenica 26 marzo 2017

UNA SORTA DI SPEGNIMENTO GENERALE

"Un nuovo tratto del disagio dei giovani non ha dunque come causa un eccesso di autorità patriarcale, la cui Legge lapidaria tende a soffocare ogni espressione singolare e ogni slancio di libertà (quella che Benjamin nomina come scolastica del permesso e proibito). La questione decisiva non è più il conflitto fra le generazioni (che si è a sua volta trasformato), ma una sorta di spegnimento generale, come una difficoltà sistemica  a trovare  un senso in qualcosa, a immaginare costellazioni nuove e a sognare vite più intense.
E' l'esperienza di un desiderio sfinito, che chiude l''esistenza in se stessa, rendendola dipendente da sostanze di ogni tipo ( da quelle tecnologiche a quelle stupefacenti, dai leader carismatici alle sette religiose).
Tale indebolimento progressivo del sentimento  della vita  è come un controeffetto alla pulsione iperattiva e iperproduttiva del tempo presente: non è infatti in primo luogo causato da una sensazione di mancanza, quanto da un senso di mancanza della mancanza, ossia da una condizione segnata dall'eccesso, che avanza sempre per aggiunte e mai per sottrazioni. Tale eccesso di pieni e povertà di vuoti non è terreno fertile per il desiderio , che vive del limite e della mancanza: è piuttosto il tempo autistico della connessione continua o del gesto violento fino al massacro, senza alcuna compassione per sé e per l'altro".
(Da Isabella Guanzini, Tenerezza, Ponte delle Grazie Ed. pag,62).