Una strategia che serve a gestire i «residui» della depressione
Quando un episodio depressivo è stato superato con l'aiuto di farmaci antidepressivi, ma restano sintomi residui, un trattamento sequenziale attraverso l'uso di una psicoterapia cognitivo-comportamentale o una Well-Being Therapy può accompagnare verso la riduzione e poi la sospensione dei farmaci, proteggendo dal rischio di ricadute. «Il trattamento sequenziale usa farmaci in fase acuta e psicoterapia nella fase residuale» dice Giovanni Fava.
«Ci sono due principali varianti. La prima consiste nel proseguire il trattamento farmacologico durante la fase dei sintomi residuali, l'altra nella loro riduzione e poi interruzione mentre si avvia la psicoterapia».
Gli studi realizzati hanno dimostrato che entrambe le varianti portano benefici a lungo termine, consolidando il benessere psicologico. Il dato è stato confermato da una revisione sistematica realizzata nel 2016 dallo stesso Fava con Elena Tomba e Jenni Guidi, pubblicata sull'American Journal of Psychiatry e da altre ricerche.
Quando un episodio depressivo è stato superato con l'aiuto di farmaci antidepressivi, ma restano sintomi residui, un trattamento sequenziale attraverso l'uso di una psicoterapia cognitivo-comportamentale o una Well-Being Therapy può accompagnare verso la riduzione e poi la sospensione dei farmaci, proteggendo dal rischio di ricadute. «Il trattamento sequenziale usa farmaci in fase acuta e psicoterapia nella fase residuale» dice Giovanni Fava.
«Ci sono due principali varianti. La prima consiste nel proseguire il trattamento farmacologico durante la fase dei sintomi residuali, l'altra nella loro riduzione e poi interruzione mentre si avvia la psicoterapia».
Gli studi realizzati hanno dimostrato che entrambe le varianti portano benefici a lungo termine, consolidando il benessere psicologico. Il dato è stato confermato da una revisione sistematica realizzata nel 2016 dallo stesso Fava con Elena Tomba e Jenni Guidi, pubblicata sull'American Journal of Psychiatry e da altre ricerche.
Danilo di Diodoro
(Corriere della sera, 5 marzo 2017)