mercoledì 12 aprile 2017

ANCHE I NARCOS CON LA FEBBRE DELL’ORO FINISCONO IN MINIERA

In chiave colombiana e tropicale. Con minatori improvvisati e carrettieri con i sacchi sulle spalle, e i macheteros che aprono il cammino nella foresta. Nell'ultimo anno l'oro estratto in Colombia si aggirava intorno alle 57 tonnellate, l'ottanta per cento da miniere illegali, e a controllarne una buona fetta sono i narcos: passati in parte dalla coca all'oro da quando il prezzo di questo metallo prezioso è salito, sfiorando i 36 mila dollari al chilo contro i 2 mila della cocaina. Se da quest'ultima il guadagno annuale si aggira per i signori della droga dai 941 ai 1.411 milioni di euro, i proventi dell'oro sono circa il doppio: da 1.787 ai 2.446 milioni, secondo le Nazioni Unite.
«Un disastro umanitario» ha definito il fenomeno l'Onu, che già da qualche anno allerta contro i danni del nuovo business: per esempio la distruzione dell'ecosistema nei luoghi in cui si scava, e l'esodo forzato delle popolazioni dalle zone minerarie. Più di 2 mila ettari di boschi vengono distrutti ogni mese nei 17 dipartimenti colombiani interessati dalla caccia, il 46 per cento dei quali si trovano nel Chocó, uno dei polmoni ambientali della Colombia. Ai danni più evidenti si aggiungono lo sfruttamento sessuale di bambine e quello del lavoro minorile. Ma la torta è troppo ricca, i tentativi di bloccare questo affare richiedono artiglieria pesante ed elicotteri, data la resistenza dei minatori, che in un caso recente hanno assalito in massa i poliziotti.
Qualche anno fa, il governo ha varato un piano d'intervento integrato e adesso sbandiera con soddisfazione il risultato di quasi 2.800 miniere bloccate e oltre 7 mila persone catturate. Non tutte sono legate al narcotraffico, ma molte hanno a che fare con quel business. I signori della droga chiedono infatti il pizzo su tutte le attività praticate dai minatori nelle zone che controllano, dall'uso di una escavatrice all'oro estratto, oltre a sfruttare direttamente le miniere. Perfino le Farc si erano buttate sull'oro, che prima degli accordi rappresentava il 20 per cento degli introiti, ma a pace fatta i principali attori del business sono il gruppo guerrigliero Eln e le Bacrim, bande nate dalla smobilitazione dei paramilitari. Intanto la Colombia registra i tassi più alti del continente per la contaminazione delle acque a causa del mercurio, necessario per lavorare l'oro: più di novanta fiumi risultano inquinati.
Gabriella Saba

(Il Venerdì 31 marzo)