domenica 9 aprile 2017

IN PREPARAZIONE ALLA PASQUA

Seder pasquale

All'inizio del seder pasquale, con la prima coppa di vino, si dichiara arrivato il tempo della libertà e il capotavola pronuncia la seguente preghiera:
Benedetto sei Tu Signore Dio nostro, re del mondo, che crei il frutto della vite (…). Nel tuo amore per noi, Tu ci hai dato, o Signore nostro Dio, momenti di gioia, feste, tempi di letizia, questo giorno di festa delle azzime, questo bel giorno di sacra riunione, festa della nostra libertà, in ricordo dall'uscita dall'Egitto. Veramente Tu hai scelto e consacrato noi tra tutti i popoli e ci hai dato le tue sante feste da vivere con gioia ed allegrezza.
Prima della seconda coppa di vino, un bambino domanda:
Che differenza c'è fra questa e tutte le altre notti? Perché tutte le altre notti possiamo mangiare pane lievitato e questa notte soltanto pane azzimo? Perché tutte le altre notti possiamo mangiare ogni tipo di verdura, e questa notte solo l'erba amara?
Il Magghid, narratore, risponde:
Noi fummo schiavi del Faraone in Egitto, ma di là il Signore nostro Dio, con mano forte e braccio teso, ci fece uscire. Se il Santo, nostro Signore, benedetto Egli sia, non avesse fatto uscire i nostri padri dall'Egitto, noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli, saremmo ancora schiavi del Faraone in Egitto. Perciò anche se fossimo tutti intelligenti, saggi ed esperti nella Legge, sarebbe ancora nostro dovere ricordare l'uscita dall'Egitto; e quanto più si parla dell'uscita dall'Egitto tanto più si è degni di lode.

Mangiamo questo Pesah, agnello pasquale, come fecero i nostri padri, perché il Signore, Santo e Benedetto, passò oltre le case dei nostri padri in Egitto.
Mangiamo questo Maztzah, pane azzimo, perché l'impasto dei nostri padri in Egitto non ebbe tempo per lievitare.