martedì 25 aprile 2017

Suor Giuliana un sogno di periferia

È Torino, ma sarà sempre più un luogo del mondo. Un angolo di periferia che parla tutte le lingue, da dove partire per leggere la città e i suoi cittadini più fragili. Quelli che più di altri hanno bisogno di sostegno con percorsi che per essere efficaci devono ritrovare le radici delle origini. Italiane o straniere poco importa. «Visto che si parla tanto di ripartire dalle periferie, nel prossimo futuro il nostro centro ha intenzione di aprirsi sempre più al quartiere, a questo territorio della sesta circoscrizione e a tutta la città - dice suor Giuliana Galli - Non una realtà di nicchia "quasi nascosta", ma un centro di riferimento per tutti».
Siamo in strada delle Maddalene, una vietta interna a due passi dalla vecchia Urmet di via Bologna. Qui, dove al primo piano suor Giuliana, presidente di Mamre, e la direttrice del centro Francesca Vallarino Gancia raccontano circondate da libri e tamburi, tessuti e ceste africane, si trova Mamre Onlus, uno dei due centri in Italia di etno-psichiatria, sostegno psicologico, mediazione culturale etno-clinica, prevenzione e cura rivolta a persona migranti.
La terapia si costruisce anche ritrovando il contesto dove si è nati, combattendo il tentativo di rimozione di molti migranti. Per duecentodieci persone, moltissimi minori, donne sole, famiglie, è un luogo di cura psicologica, un'occasione per inserire bimbi a scuola, ma anche l'associazione con le competenze per formare gli operatori che lavorano in campo sociale ed educativo, gli insegnanti. La vecchia sede ora non basta più e il nuovo indirizzo è poco più in là, in via Bologna 185. «E non è solo una questione di spazi - dice suor Giuliana – ma di funzioni».
Francesca Vallarino Gancia aggiunge i dettagli: «Vogliamo anche un doposcuola per i bambini, dove i ragazzi del quartiere possano aiutare con i compiti gli adolescenti migranti, un luogo di riflessione su quanto sta succedendo nel mondo, un posto dove gli anziani del quartiere possano entrare in contatto con i mondi lontani delle persone che frequentano il centro».
Milleduecento metri di spazi interni, mille metri di giardino: «Ci abbiamo messo sette anni per trovare un posto adatto. Quando l'abbiamo visto abbiamo capito che era quello giusto», dice suor Giuliana. «Sogno un bar letterario», rivela Francesca Vallarino Gancia: tavoli in giardino per conversare e scambiarsi racconti e conoscenze, in uno scambio che possa arricchire tutti. I lavori non sono ancora partiti. L'amministrazione guidata da Piero Fassino ha concesso i locali in comodato d'uso per mille euro l'anno, ma le stime dicono che servono 1,8 milioni per trasformare l'area abbandonata nel sogno. La Compagnia di San Paolo ha dato un contributo significativo, altri fondi sono arrivati da privati importanti. Il progetto è ambizioso e l'auspicio è che anche la Fondazione Crt, la prima a credere in Mamre quando è nata nel 2001, possa dare una mano.
«Servono risorse economiche - dice suor Giuliana, negli anni scorsi vicepresidente della Compagnia di San Paolo - ma anche e soprattutto risorse umane». Nella nuova sede crescerà anche il progetto del "Teatro dell'Oppresso", che dal modello teatrale brechtiano trova ispirazione per mettere in scena momenti conflittuali di vita quotidiana ai quali partecipano bimbi e genitori. Aumenterà il numero dei laboratori e delle attività con le scuole. Ora sono ventuno gli istituti dove Mamre è presente con uno sportello.
Mamre vive e lavora con un budget di circa 500 mila euro all'anno e paga 43 operatori, tutti contrattualizzati: psicologi psicoterapeuti, mediatori culturali, antropologi, sociologi. Fra pochi giorni Francesca Vallarino Gancia si imbarcherà per tre mesi sulla nave di soccorso Aquarius di Sos Méditerranée, un'associazione internazionale italo-franco-tedesca che fa operazioni di soccorso, ha già salvato migliaia di migranti partiti ed è indipendente da qualsiasi schieramento politico e da qualsiasi ideologia religiosa. «Nuove storie e una grande esperienza per Mamre», dice.
Sara Strippoli

(la Repubblica 13 aprile)