martedì 9 maggio 2017

“Il pasto più importante del giorno”

ROMA. «Caffellatte e biscotti è la colazione da Carosello, non della tradizione italiana». Attilio Speciani, nutrizionista e autore di Colazione e brunch per il benessere, invita a riflettere anche sul primo pasto del giorno.
Ma come? Per anni abbiamo pensato che fossero gli americani a mettersi a tavola di buon mattino.
«Intanto sarebbe bene che tutti ci abituassimo a fare della colazione il pasto più abbondante del giorno, perché così facendo diamo i giusti segnali ormonali al nostro corpo e riduciamo il rischio di obesità. Poi, nella tradizione in Veneto si mangiavano aringa e polenta di prima mattina e nel Mediterraneo non si disdegnavano pane, olive, frutta fresca e secca. L'importante è che si assumano proteine, carboidrati e verdure o frutta in eguale misura. Consiglio di dividere il piatto in tre segmenti, in ciascuno deve stare la stessa quantità di carboidrati, proteine e verdure. E la frutta è il migliore spuntino».
Ammetterà che dall'aringa al cappuccino è un bel salto.
«Dico sempre che cambiare abitudini alimentari è come cambiare religione, però quando si ha la costanza di andare avanti per un po' i risultati per il benessere complessivo, l'energia e la lucidità nel lavoro sono evidenti».
La crociata contro lo zucchero è giustificata?
«In natura lo zucchero raffinato non esiste, ci sono il miele e la frutta. Con alcuni grassi è di sicuro un elemento da limitare il più possibile, tuttavia ogni buon nutrizionista sa che il fondamentalismo è inutile e dannoso. Non ci sono alimenti da demonizzare, basta dosare e distribuire bene nell'arco della giornata». (c. nad)

(la Repubblica 19 aprile)