SE LA MIA CASA BRUCIA NON STO A
GUADARE LA TELEVISIONE
(Beppe Manni – Gazzetta di Modena 18
giugno)
A Bologna l’altra settimana si sono
incontrati i 7G i sette grandi: Italia, Francia, Germania,
Inghilterra, Stati uniti, Canada, Giappone. Oggetto dell’incontro
l’ambiente. Gli argomenti trattati dai maggiori responsabili della
terra, in genere non ci toccano. Siamo poco informati, non siamo
competenti. Ci comportiamo come nel nostro quartiere: fin che la cosa
non ci riguarda personalmente, difficilmente partecipiamo ad
un’assemblea pubblica.
L’ambiente oggi ci riguarda
direttamente. Non ci imbrogliano più le parole bugiarde di alcuni
sedicenti scienziati (Zichichi ad esempio) al servizio di certe
economie come “l’effetto serra non esiste, l’aria è
respirabile, nuove malattie e tumori ci sono sempre stati, il cambio
climatico è ciclico, magari l’anno prossimo ci saranno gelate
siberiane…”. Se del terrorismo ci possiamo difendere e
l’immigrazione la stiamo gestendo, il degrado ambientale ci sta
distruggendo, lo vediamo ogni giorno e ci sentiamo impotenti. La
mancanza di piogge regolari, la desertificazione e la siccità, la
sparizione di molte specie di uccellini e insetti: le rondini, i
passeri, le lucciole, le farfalle e le libellule scomparse dalle
nostre città, le acque senza vita (chi vede più pesci e rane nei
ruscelli e canali?), sono fenomeni evidenti da tutti leggibili. Non
voglio essere apocalittico ma la cancellazione progressiva della vita
sono segni anticipatori della morte del pianeta. E poi l’aumento
sensibile del caldo e la scomparsa della neve, il ritiro dei
ghiacciai, sono segnali di altri disastri che si stanno abbattendo
sopra le nostre teste.
I più giovani si stanno abituando, non
hanno la percezione che stiano avvenendo cose nuove e allarmanti. La
scelta irresponsabile di Trump che si è defilato dagli accordi di
Kioto e Parigi fa pensare che “Se lo dice lui, vorrà dire che non
ci sono pericoli immediati”.
Ecologia, dal greco ecos significa
casa. La terra è la nostra casa. L’aria, il mare, l’acqua, le
piante sono la nostra vita. I politici sono relativamente interessati
forse perché il petrolio e i gas fanno girare il mondo di questo
tipo di economia distorta e suicida. Non a caso l’impegno
ambientale ed ecologico non appare se non come un paragrafo nei
progetti dei politici per le loro elezioni. Avete per caso guardato
la fotografia dei grandi e dei loro accompagnatori e accompagnatrici
a Bologna? Sono sorridenti e paghi delle loro parole. Ma come si può
ridere di fronte alla tragedia ambientale che si abbatte su tutta la
terra provocando morte distruzione e guerra?
Cari amici, dobbiamo pensarci noi: ne va
della nostra pelle. Lavoriamo su due fronti. Da una parte un impegno
politico non pilotato dai segretari di partito e dai sindaci, ma dalla
necessità di fare cose rivoluzionarie e nuove secondo gli otto
obiettivi della carta di Bologna, per lo
sviluppo sostenibile: riciclo dei rifiuti, difesa del suolo,
prevenzione disastri, transizione energetica, qualità dell'aria,
risparmio dell'acqua, mobilità sostenibile, più verde urbano.
Dall’altra una modificazione significativa dei nostri comportamenti
quotidiani. Mi sembra che non ci sia, purtroppo, ancora un
cambiamento visibile ad esempio sull’uso dell’auto: si gioisce
anzi della crescita del 10% di nuove immatricolazioni; bici: sono
aumentate le piste ciclabili, ma non lo è l’uso della bicicletta;
mezzi pubblici: gli autobus e i treni locali sono semivuoti: la gran
parte dei genitori, ad esempio, continua a portare i figli a scuola
con macchine e suv pericolosi e inquinanti. Riciclo: a Modena siamo
virtuosi nella raccolta differenziata, ma non mi sembra che si sia
una politica per la diminuzione dei rifiuti.
Salvare la nostra casa non è un
optional, ma un drammatico dovere.
PS. A Modena era stato promesso dal
sindaco, zero consumo territorio verde: vengo a sapere che è sta
programmata la costruzione di 500 appartamenti su terreno agricolo,
credo, in zona Morane.