giovedì 29 giugno 2017

IL CORAGGIO DI GUARDARE LA REALTA' PER AGIRE


SE LA MIA CASA BRUCIA NON STO A GUADARE LA TELEVISIONE
(Beppe Manni – Gazzetta di Modena 18 giugno)

A Bologna l’altra settimana si sono incontrati i 7G i sette grandi: Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Stati uniti, Canada, Giappone. Oggetto dell’incontro l’ambiente. Gli argomenti trattati dai maggiori responsabili della terra, in genere non ci toccano. Siamo poco informati, non siamo competenti. Ci comportiamo come nel nostro quartiere: fin che la cosa non ci riguarda personalmente, difficilmente partecipiamo ad un’assemblea pubblica.
L’ambiente oggi ci riguarda direttamente. Non ci imbrogliano più le parole bugiarde di alcuni sedicenti scienziati (Zichichi ad esempio) al servizio di certe economie come “l’effetto serra non esiste, l’aria è respirabile, nuove malattie e tumori ci sono sempre stati, il cambio climatico è ciclico, magari l’anno prossimo ci saranno gelate siberiane…”. Se del terrorismo ci possiamo difendere e l’immigrazione la stiamo gestendo, il degrado ambientale ci sta distruggendo, lo vediamo ogni giorno e ci sentiamo impotenti. La mancanza di piogge regolari, la desertificazione e la siccità, la sparizione di molte specie di uccellini e insetti: le rondini, i passeri, le lucciole, le farfalle e le libellule scomparse dalle nostre città, le acque senza vita (chi vede più pesci e rane nei ruscelli e canali?), sono fenomeni evidenti da tutti leggibili. Non voglio essere apocalittico ma la cancellazione progressiva della vita sono segni anticipatori della morte del pianeta. E poi l’aumento sensibile del caldo e la scomparsa della neve, il ritiro dei ghiacciai, sono segnali di altri disastri che si stanno abbattendo sopra le nostre teste.
I più giovani si stanno abituando, non hanno la percezione che stiano avvenendo cose nuove e allarmanti. La scelta irresponsabile di Trump che si è defilato dagli accordi di Kioto e Parigi fa pensare che “Se lo dice lui, vorrà dire che non ci sono pericoli immediati”.
Ecologia, dal greco ecos significa casa. La terra è la nostra casa. L’aria, il mare, l’acqua, le piante sono la nostra vita. I politici sono relativamente interessati forse perché il petrolio e i gas fanno girare il mondo di questo tipo di economia distorta e suicida. Non a caso l’impegno ambientale ed ecologico non appare se non come un paragrafo nei progetti dei politici per le loro elezioni. Avete per caso guardato la fotografia dei grandi e dei loro accompagnatori e accompagnatrici a Bologna? Sono sorridenti e paghi delle loro parole. Ma come si può ridere di fronte alla tragedia ambientale che si abbatte su tutta la terra provocando morte distruzione e guerra?
Cari amici, dobbiamo pensarci noi: ne va della nostra pelle. Lavoriamo su due fronti. Da una parte un impegno politico non pilotato dai segretari di partito e dai sindaci, ma dalla necessità di fare cose rivoluzionarie e nuove secondo gli otto obiettivi della carta di Bologna, per lo sviluppo sostenibile: riciclo dei rifiuti, difesa del suolo, prevenzione disastri, transizione energetica, qualità dell'aria, risparmio dell'acqua, mobilità sostenibile, più verde urbano.
Dall’altra una modificazione significativa dei nostri comportamenti quotidiani. Mi sembra che non ci sia, purtroppo, ancora un cambiamento visibile ad esempio sull’uso dell’auto: si gioisce anzi della crescita del 10% di nuove immatricolazioni; bici: sono aumentate le piste ciclabili, ma non lo è l’uso della bicicletta; mezzi pubblici: gli autobus e i treni locali sono semivuoti: la gran parte dei genitori, ad esempio, continua a portare i figli a scuola con macchine e suv pericolosi e inquinanti. Riciclo: a Modena siamo virtuosi nella raccolta differenziata, ma non mi sembra che si sia una politica per la diminuzione dei rifiuti.
Salvare la nostra casa non è un optional, ma un drammatico dovere.

PS. A Modena era stato promesso dal sindaco, zero consumo territorio verde: vengo a sapere che è sta programmata la costruzione di 500 appartamenti su terreno agricolo, credo, in zona Morane.