venerdì 30 giugno 2017

Pinerolo
Pmt, slitta di tre mesi l'udienza per il fallimento

L'udienza fissata il 7 luglio per esaminare il passivo della Pmt di Pinerolo, dichiarata fallita a gennaio, è stata spostata al 5 ottobre. Tutta colpa dei troppi fallimenti che intasano la macchina della giustizia. Tre mesi che, se per giudici e avvocati abituati a questi tempi e un periodo brevissimo, per una quarantina di ex dipendenti, che non sono stati riassunti dalla Papcel, significa aspettare ancora i soldi della liquidazione.
«Da gennaio tiriamo la cinghia - dice uno degli ex dipendenti Pmt, licenziati e senza stipendio - aspettavamo l'udienza di luglio per dare il via alle pratiche e ottenere la liquidazione. Ci sentiamo presi ancora una volta in giro».
I sindacati preoccupati
Cristina Maccari, della Fim Cisl, non nasconde i suoi timori: «Ormai le liquidazioni non arriveranno prima del prossimo anno. Verosimilmente il giudice, dopo l'udienza di ottobre per certificare lo stato passivo ed esaminare i crediti, si prenderà un mese per assumere dei provvedimenti e si arriva così a novembre. Solo in seguito i dipendenti potranno avviare le pratiche per richiedere il Tfr. Un problema che riguarda solo i lavoratori non assunti, perché per gli altri il rapporto lavorativo continua con la Papcel». Aggiunge Pino Lo Gioco della Fiom Cgil: «Da gennaio ad oggi questi ex dipendenti hanno ricevuto solo un assegno di 3 mila euro, consegnato dal curatore su autorizzazione del giudice, quando la Papcel, società della Repubblica Ceca ha versato gli 8 milioni per rilevare l'azienda dal fallimento».
I numeri sono la fotografia di una crisi che si è abbattuta su diverse famiglie: a gennaio i dipendenti erano 180, poi una quarantina avevano trovato un nuovo posto di lavoro. Al termine di una lunga trattativa sindacale la Papcel aveva deciso di assumerne 86 lasciando fuori settori interi come la carpenteria. Adesso, anche se alcuni hanno trovato un lavoro seppur a termine, le organizzazioni sindacali, forti del fatto che qui c'è del personale con un'alta professionalità, puntano ad una strategia che vede lavorare gomito a gomito Comune e Regione nel tentativo di trovare una nuova ricollocazione a 40 lavoratori ancora disoccupati.
Antonio Giaimo

(La Stampa 22 giugno)