“Chi
resterà alla fine di tutto? Solo le formiche immagino”
ROMA.
E alla fine chi resterà? “Le formiche immagino” risponde Luigi
Boitani, biologo, ecologo, divulgatore attraverso libri e tv,
professore alla Sapienza di Roma, che ospita il Global Mammal
Assessment Programme ed elabora i dati su 5.600 specie di mammiferi
nel mondo.
La
sesta estinzione di massa è reale?
“Senza
dubbio. Sui dati si può discutere, ma l'impoverimento di specie e
popolazioni animali è innegabile”.
Sempre
su Pnas, la settimana scorsa avete pubblicato uno studio
sull'importanza dell'habitat per la salute di una specie.
“Habitat
vuol dire 'lui abita'. E' un concetto che va pensato in relazione
alla singola specie, non in termini generici. E' importante che non
sia frammentato, perché all'interno di aree troppo piccole non
avviene il rimescolamento genetico”.
La
colpa delle estinzioni?
“Al
primo posto la distruzione dell'habitat. Al secondo l'introduzione di
specie aliene. Al terzo il prelievo insostenibile di risorse da parte
dell'uomo”.
Qual
è la scena che più l'ha impressionata?
“Il
delta del Niger, un tempo era un paradiso, un delta maestoso ricco di
ogni forma di vita. Oggi è un posto allucinante zeppo di oleodotti e
laghi di petrolio. Gli animali se li sono mangiati tutti”.
Che
effetti avrà la sesta estinzione di massa?
“Non
ho idea. L'ultima estinzione ha permesso la diffusione dei mammiferi
e quindi anche dell'uomo. Questa volta non lo so. Ma mi piace
pensare che padrone del mondo resteranno le formiche”.
(e.d.)
Repubblica 12/07