Da
tutte le parti del mondo, i popoli hanno onorato l'uno o l'altro dei
Portavoce di Dio e hanno adottato i loro insegnamenti.
Venerano
Cristo, Buddha, Zoroastro, Krishna ed altri alti Profeti come le loro
più grandi guide. Ma non li hanno mai contemplati in rapporto gli
uni con gli altri. Li pensano come rivali, in competizione per
guadagnare la riverenza del mondo. Immaginano che accettando la
rivelazione di uno, debbano negare la rivelazione degli altri...
Le
grandi religioni non sono rivali, ma si completano come le note di
una Divina Sinfonia, ognuna rappresentando un compito importante nel
gran dramma dell'evoluzione umana e della sua marcia verso un destino
comune...
Tutti i Messaggeri sono stati i Portavoce e i canali della
Divinità invisibile. Tutti riflettono la stessa luce di Dio. Essi
non sono in lotta, rivaleggiando gli uni con gli altri, ma sono
venuti con una missione comune: far avanzare sempre di più, in
maniera progressiva, la civiltà del genere umano e la
spiritualizzazione dell'anima, e condurre tutta l'umanità verso un
glorioso comune destino che sarà il raggiungimento dell'unità
mondiale, della concordia e della pace universale.
Sono come lampade
diverse nelle quali brilla la stessa Luce Divina. In altre parole:
essendo Dio uno, la sua religione è una e tutti i Messaggeri l'hanno
insegnata in diverse tappe evolutive.
(George
Townshend, The Promise of AllAges, in
José Maria Vigil Teologia del pluralismo religioso)