lunedì 31 luglio 2017

"NON DIRE NIENTE A NESSUNO"


Ora per Gesù era essenziale che la persona, sulla quale egli aveva riversato il suo amore e infuso fiducia in Dio, si accorgesse essa stessa del cambiamento avvenuto, misurasse e gustasse interiormente quanto in lei era accaduto prima di divulgarlo (Marco 1,44).
Dopo, solo dopo aver riposto nel cuore, ci sarà tempo e modo di narrare. Infatti la bocca narra in modo diverso ciò che è stato assaporato nel più profondo del cuore. Arriverà il giorno in cui sarà necessario “gridare dai tetti” ciò che è stato sussurrato alle orecchie, ma il tempo del silenzio , della “degustazione spirituale” e della “ruminatio” impedisce che i doni di Dio diventino irrilevanti per i nostri cuori.
L'esortazione di Gesù a “non entrare nemmeno nel villaggio” non conduce al rifiuto della condivisione di una gioia, ma esprime – al contrario – la volontà di mettere al primo posto la “silenziosa” benedizione a Dio e l'esigenza di trovare le parole “profonde” per narrare l'evento. L'albero che affonda le radici ci insegna che questo riporsi nel cuore della terra gli permetterà di espandersi verso il cielo. Ripenso a Maria di Nazareth che, dopo aver generato Gesù, “conserva tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Luca 2,19). In tempi di agitazione e di schiamazzi questa è una lezione preziosa.
Franco Barbero