giovedì 27 luglio 2017

SIAMO STATI NOI, 80 ANNI FA


I fatti sono ormai accertati da tempo in ogni loro aspetto: dal 21 al 26 maggio del 1937 i militari italiani in Etiopia, comandati dal gen. Pietro Maletti, sterminarono tra 1800 e 2200 monaci, diaconi e pellegrini riuniti per la festa più importante dell'anno, quella di S. Michele, nel più famoso santuario del paese, quello di Debré Libanòs a nordovest di Addis Abeba.
Era la vendetta per il precedente attentato al generale Graziani e coincideva con la volontà di sterminare il cuore della Chiesa copta etiopica che solidarizzava con la popolazione contro l'invasione del loro paese da parte dell'esercito italiano, iniziata nell'ottobre 1935 e conclusasi nel maggio successivo.
La conquista dell'unico stato africano che non fosse allora soggetto al dominio coloniale era stata realizzata con i metodi più brutali, usando, tra l'altro, i gas asfissianti.
La strage fa parte in Etiopia della memoria del popolo ma è stata ignorata, allora e in seguito, nel nostro paese fino a quando ne scrisse Angelo Del Boca. In seguito TV2000, in modo meritorio, realizzò e poi trasmise nel maggio del 2016 un docu-film di un'ora di straordinario interesse su tutta la vicenda, senza reticenza alcuna. Questo filmato è ora integralmente visibile su Youtube.
Avvicinandosi gli ottanta anni dal massacro Andrea Riccardi ne ha scritto sul “Corriere” del 6 marzo (e prima ancora Gianantonio Stella il 18 febbraio sempre sul “Corriere” e , in seguito, l'Avvenire il 12 maggio) chiedendo “gesti concreti” perché la strage non rimanga confinata nei libri di storia e la coscienza civile e cristiana del nostro paese faccia i conti con essa. Meglio tardi che mai.
Vittorio Bellavite (da Il Foglio n. 443 - Torino)