domenica 25 febbraio 2018

Mirella Liuzzi
"Quanta delusione per il patto tradito con gli elettori. Sarò stata scema io a rispettarlo"


ROMA. La classifica dei grillini più virtuosi nel restituire una quota dello stipendio assegna a Mirella Liuzzi il settimo posto.
E c'era chi nel frattempo revocava i bonifici. Lei a fare sacrifici e loro invece...
«Il punto non è il mio sacrificio, ma il rispetto della regola».
Prova rabbia?
«Rabbia no. Delusione. Il problema è di coerenza, c'è un impegno con gli elettori. È un problema di grande gravità. Se dici che restituisci, lo devi fare. Se non lo fai, vai via».
Ha visto il servizio delle lene?
«L'ho visto, sì».
Cosa ha provato vedendo Cecconi e Martelli?
«Sa, sono colleghi con cui sono stata insieme cinque anni, non è semplice. Ma non è bello. È una mancanza, un danno».
Anche in vista delle elezioni?
«Mah, non so, emerge anche che abbiamo restituito 23 milioni».
Sarà. Se l'aspettava da loro?
«Non me l'aspettavo proprio».
Ci aveva pensato al trucchetto di revocare il bonifico?
«No, mai ci avrei pensato. Ora bisogna capire le motivazioni e per quanto tempo l'hanno fatto».
Cambia qualcosa?
«Lo so, cerco di trovare una giustificazione a questo atteggiamento, deve capire...».
Lei ha versato proprio tutto?
«Sì, io sì: può venire, aprire il mio conto, verificare. È una regola base, sarò scema io... Mi posso buttare nel fuoco sulla regolarità, li ho fatti io i bonifici: uno dopo l'altro! Pensi che pochissime volte ho portato i giustificativi per la benzina, l'ho pagata io. Che poi, bastava fare una legge, dimezzare gli stipendi di tutti i parlamentari e avremmo evitato 'sti bonifici revocati,..».
E avreste messo fine a questo clima dl sospetti nel M5S.
«Eh...».
Tommaso Ciriaco

(la Repubblica 13 febbraio)