venerdì 23 marzo 2018

RICOMINCIARE DA ERASMO

RICOMINCIARE DA ERASMO
Doctor Mundi

La “Riforma” (e la relativa “Controriforma” Tridentina) non è ancora entrata nella “postmodernità”. Le religiosità istituzionali e le relative scuole di “spiritualità”, legate ciascuna al proprio sistema teologico/dogmatico, faticano a scoprire una spiritualità della pace laicamente concepita, secolarizzata, valida “etsi deus non daretur” (cioè indipendente dall’ipotesi Dio), tenendo conto del fatto che molti uomini e donne sono di fatto “operatori di pace” pur senza appartenere ad alcun credo religioso. Erasmo aveva intuito, evangelicamente, che il valore della Pace comprende tutti i valori umani e divini, perciò si rifiutava di schierarsi con uno o con l’altro dei due eserciti belligeranti.
Nella ricorrenza del cinquecentenario della “Riforma” potremmo almeno sanare questa grave contraddizione dichiarando chiuso il conflitto…. (TdF settembre 2017, p. 16).

E’ stato accusato dagli uni e dagli altri di essere pusillanime, pauroso, vigliacco perché ha avuto il coraggio dell’intransigenza, della sua “folle” convinzione che nessuna guerra può portare la pace, e non si può, con la guerra, glorificare il dio della Pace, della Libertà, della Giustizia.
Ci sono voluti cinquecento anni di orrori commessi in nome delle “religioni”, delle “libertà”, delle “giustizie” perché il mondo ferito e malato possa capire che l’unica cura possibile della “città del futuro”, la “Nuova Babilonia”, sarà chiamare al proprio capezzale Erasmo da Rotterdam.

Tempi di Fraternità 3/2018