mercoledì 18 aprile 2018

Chi ascolterà i pronipoti d'America?

Gli americani adorano le loro armi. E infatti negli Stati Uniti ci sono più rivenditori di armi da fuoco che Starbucks, supermercati e McDonald's messi insieme. Per avere un'idea della loro diffusione territoriale basta dire che, a livello mondiale, il 42 per cento delle armi di proprietà di cittadini privati si trova negli Stati Uniti.
Il diritto alle armi è sancito dal secondo emendamento della Costituzione, approvato nel 1791 in un clima politico post-rivoluzionario e profondamente diverso da quello attuale. Non parla infatti di singoli individui, ma di una milizia armata, necessaria per la sicurezza di uno Stato libero. In tempi moderni, è però emersa l'esistenza di una correlazione tra la quantità di armi nelle mani dei cittadini e le stragi condotte con il loro ausilio.
È anche emerso che la maggior pane delle vittime sono giovani e adolescenti falciati nelle scuole. Nei primi due mesi del 2018, ad esempio, già sono morte 63 persone, in media più di una al giorno Eppure le armi non si toccano. Perché? La risposta e semplice, la Nra, National Rifle Association, che difende il diritto alla armi degli americani, è una delle lobby più potenti d'America. Nel 2016 ha speso 55,5 milioni di dollari nella campagna elettorale per ingraziarsi i politici, facendosi forte del principio di protezione del cittadini sancito dal secondo emendamento.
Nulla di più falso. In realtà la diffusione delle armi in tempi moderni accorcia la vita ai figli e ai nipoti di chi reclama il diritto ad averle. Ed è questo il messaggio che i pronipoti della pistola hanno lanciato durante le manifestazioni contro le armi da fuoco. Qualcuno finalmente li ascolterà?
Loretta Napoleoni

(Il Venerdì 6 aprile)