mercoledì 18 luglio 2018

Ipocrisia, pace?

Parliamo di pace, cantiamo pace
E poi?
Poi vendiamo armi,
Le facciamo,
Guadagniamo mercati,
Posti di lavoro:
bussines, marketing, bank
sempre con le armi;
poi ritorniamo a parlare di pace;
ci riempiamo la bocca di prediche, discorsi di pace
dal primo all`ultimo dell'anno
da Natale a Pasqua:
cantanti, film, teatri, manifestazioni, marce...
poi il silenzio si fa profondo
l'omissione si fa discorso;
vendiamo armi
a tutti i popoli della terra
Anche i bambini abbracciano armi giocattolo
Tra sorrisi e battute dei parenti
Prima giocando, poi da grandi facendo sul serio:
bambini soldato, bambini armati, bambini terroristi:
Nelle scuole, negli asili, nelle baite e nelle preghiere degli alpini
Si prega e si gioca, ci si diverte con le armi
E l'ipocrisia della pace continua
Tra feste di mondo e di chiesa
Tra incontri bilaterali, studi, ricerche
Percentuali, mondiali...
sempre con le armi nascoste
sempre sull'attenti
magari con una benedizione maledetta
di qualche cappellano mistificato
di pace armata.
Quando la pace sarà vera
E l'ipocrisia finita?
Pace?
Siamo sinceri!
No, grazie: noi vogliamo la guerra: we want war!
Ma non è mai troppo tardi
Perché finisca la farsa di una pace armata:
è possibile cambiare
Fare rivoluzione di pace
Dire e fare la pace.
Tu, come bambino,
grida la gioia della pace;
Tu giovane senza lavoro,
non abbracciare il fucile:
costruiamo il museo delle armi
chiuso per sempre;
pianta sementi di pace dappertutto
e madre terra
darà fiori e frutti in abbondanza per tutti i popoli;
canta, danza, resisti
datti da fare
la pace è possibile:
questa la nostra bandiera.
L'utopia può diventare
eutopia, benvenuta, sognata, amata
fatta sempre di nuovo
come la primavera, come la Vita risorta
Amen.

Vincenzo Zambello* - In memoria di don Tonino Bello e dei bambini morti per una pallottola perduta fabbricata da noi.

*Missionario in Brasile. È autore del volume Il potere nella Chiesa: quale profezia?, Gabrielli ed., 2017, € 13, in vendita presso ADISTA.

[Adista, 9 giugno 2018]