sabato 4 agosto 2018

DALLA GAZZETTA DI MODENA

DAMNATIO MEMORIAE di loro non se ne parli più
 Beppe Manni 1 luglio 2018)
L’altra sera Gilletti ha intervistato Fabrizio Corona. Un pietoso scenario indegno della TV. Per qualche ascolto-idiota in più. “Damnatio memoriae” dei latini non era solo l’eliminazione della memoria. Era una cancellazione motivata in conseguenza ad una condanna o a un giudizio negativo di un personaggio che si era macchiato di comportamenti infami. Si cancellava il suo nome da lapidi e manoscritti, si distruggevano le sue statue e si sfregiava la sua immagine sulle monete. Fu così per Nerone e Caligola, per Attila e per cacciatori di streghe, re e papi corrotti. I loro nomi sono ricordati solo per essere deprecati. In certo modo noi lo abbiamo fatto per gli incolpevoli estensi duchi di Modena. L’art. XII della Costituzione recita: E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” ma in Italia non ci fu un processo di Norimberga e molti personaggi implicati in operazioni delittuose del ventennio fascista continuarono a ricoprire cariche pubbliche e a conservare una memoria nei libri di storia: è il caso del Generale Graziani pluriomicida e responsabile di genocidio in Etiopia. E’ il caso di Almirante diretto responsabile delle leggi razziali a Roma, che oggi il suo popolo fascista vuole dedicargli una strada. Nessuno parlerebbe di mio nonno Himmler o di mio zio Hitler in Germania, in Italia c’è chi si vanta di essere nipote di Mussolini, o di chiamarsi Savoia. A Iesolo un bottegaio vende bottiglie con l’effige di Mussolini, Hitler, la svastica. ”Li comprano e guadagno” dice.
Alcuni conduttori televisivi, incuranti della loro responsabilità morale, continuano a intervistare bamboleggiando un Corona, squallido ricattatore ed evasore. O un’imbrogliona come Vanna Marchi. Un attore o un uomo politico americano che ha molestato un attricetta viene additato al pubblico ludibrio allontanato dalle scene e dalle cariche pubbliche, in Italia donne mezzane e prostitute hanno avuto un posto nei parlamenti. O un uomo potente pluricondannato e puttaniere con minorenni, compratore di deputati, continua ad apparire in TV e a fare il capopolo. Da noi le madonne in processione si inchinano davanti alle case dei mafiosi e le madri d famiglia impediscono ai carabinieri di arrestare a Napoli un delinquente. Questi personaggi biechi e ‘osceni’ (dal latino obscaenus, da non far vedere in teatro) dovrebbero scomparire dalla memoria. Damnatio memoriae. Lamentiamo che i nostri giovani sono amorali e privi di ideali. Ma una TV sconsiderata ci presenta modelli come Fabrizio Corona, il mafioso di turno o il politico corrotto, solo perché hanno soldi per pagare avvocati e testimoni. O perché catturano qualche ascolto in più.