DAMNATIO MEMORIAE di
loro non se ne parli più
Beppe Manni 1 luglio 2018)
L’altra sera Gilletti ha
intervistato Fabrizio Corona. Un pietoso scenario indegno
della TV. Per qualche ascolto-idiota in più.
“Damnatio memoriae” dei latini non era
solo l’eliminazione della memoria. Era una cancellazione motivata
in conseguenza ad una condanna o a un giudizio negativo di un
personaggio che si era macchiato di comportamenti infami. Si
cancellava il suo nome da lapidi e manoscritti, si distruggevano le
sue statue e si sfregiava la sua immagine sulle monete. Fu così per
Nerone e Caligola, per Attila e per cacciatori di streghe, re e papi
corrotti. I loro nomi sono ricordati solo per essere deprecati. In
certo modo noi lo abbiamo fatto per gli incolpevoli estensi duchi di
Modena.
L’art. XII della Costituzione recita: E`
vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto
partito fascista” ma in Italia non ci fu un processo di
Norimberga e molti personaggi implicati in operazioni delittuose del
ventennio fascista continuarono a ricoprire cariche pubbliche e a
conservare una memoria nei libri di storia: è il caso del Generale
Graziani pluriomicida e responsabile di genocidio in Etiopia. E’
il caso di Almirante diretto responsabile delle leggi razziali a
Roma, che oggi il suo popolo fascista vuole dedicargli una strada.
Nessuno parlerebbe di mio nonno Himmler o di mio zio Hitler in
Germania, in Italia c’è chi si vanta di essere nipote di
Mussolini, o di chiamarsi Savoia. A Iesolo un bottegaio vende
bottiglie con l’effige di Mussolini, Hitler, la svastica. ”Li
comprano e guadagno” dice.
Alcuni conduttori
televisivi, incuranti della loro responsabilità morale, continuano a
intervistare bamboleggiando un Corona, squallido ricattatore ed
evasore. O un’imbrogliona come Vanna Marchi. Un attore o un uomo
politico americano che ha molestato un attricetta viene additato al
pubblico ludibrio allontanato dalle scene e dalle cariche pubbliche,
in Italia donne mezzane e prostitute hanno avuto un posto nei
parlamenti. O un uomo potente pluricondannato e puttaniere con
minorenni, compratore di deputati, continua ad apparire in TV e a
fare il capopolo. Da noi le madonne in processione si inchinano
davanti alle case dei mafiosi e le madri d famiglia impediscono ai
carabinieri di arrestare a Napoli un delinquente. Questi personaggi
biechi e ‘osceni’ (dal latino obscaenus, da non far vedere in
teatro) dovrebbero scomparire dalla memoria. Damnatio memoriae.
Lamentiamo che i nostri giovani sono amorali e privi di ideali. Ma
una TV sconsiderata ci presenta modelli come Fabrizio Corona, il
mafioso di turno o il politico corrotto, solo perché hanno soldi per
pagare avvocati e testimoni. O perché catturano qualche ascolto in
più.