Giuseppe
sogna…
Matteo
1,18-25
“Ecco
come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si
trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo
sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla
in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che
gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,
perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa
partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà
il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto
questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta:
Ecco,
la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”.
che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”.
Matteo
2,13-15
“Essi
erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a
Giuseppe e gli disse: «Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là
finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per
ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua
madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla
morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: dall'Egitto
ho chiamato il mio figlio”.
“ Morto
Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e
gli disse: «Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e va’ nel paese d'Israele;
perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino»
Egli,
alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese
d'Israele. Avendo
però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre
Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito
poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena
giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si
adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato
Nazareno»”.
Non
avevo mai letto di seguito questi testi che descrivono i sogni
compiuti
da Giuseppe.
Questi brani sono inseriti
nei Vangeli dell’infanzia che Matteo e Luca scrivono per ”dare“
una nascita particolare e degna al Profeta di Nazaret. In questi
brani non dobbiamo cercare la cronaca dei fatti, ma leggendoli, ci
dobbiamo soffermare sul loro insegnamento.
In questi sogni compare un
angelo che dà a Giuseppe degli ordini.
La presenza degli angeli
nelle Scritture ebraiche e nel Vangelo è abbastanza consueta: Maria
riceve l’annuncio della sua futura maternità da un angelo, Agar
individua un pozzo grazie ad un angelo, proprio mentre stava morendo
con il suo bambino nel deserto e Abramo viene fermato, durante il
sacrificio di Isacco, dalla voce di un angelo. Anche Giuseppe riceve
tre inviti da un angelo.
Gli
angeli sono la metafora della presenza di Dio nella nostra vita.
Dio
ci ama e non ci abbandona mai,
anzi ci fa sempre delle nuove
proposte
che molto spesso scombinano i nostri piani: Giuseppe non avrebbe
immaginato di ritrovarsi con moglie e figlio e… che figlio!!
Spesso
nella nostra vita i nostri progetti non si sono realizzati, anzi sono
andati proprio per un verso diverso, ma quella nuova situazione non
prevista ci ha fatto scoprire nuovi orizzonti.
Ho
sempre desiderato vivere con i nostri figli vicino, specialmente
negli anni della nostra vecchiaia.. e invece sono in giro per il
mondo per lavoro e per studio. Ma questa situazione inaspettata ci ha
permesso di scoprire modalità diverse per relazionarci, di viaggiare
per andarli a trovare, visitando così luoghi e che non avremmo
facilmente conosciuto. E di riempire il nostro nido ”vuoto“ con
la compagnia di una ragazza marocchina che è diventata un po’
nostra figlia!!!
Nella
nuova “avventura” Giuseppe non è lasciato solo, ma è sempre
accompagnato da Dio
che lo sostiene per scampare al pericolo di Erode.
Anche
noi quando riusciamo a compiere un piccolo passo di condivisione, di
scelte contro corrente, constatiamo sempre che Dio ci dona la forza
necessaria per portare a termine il piccolo progetto.
I
verbi di movimento caratterizzano questi brani, a Giuseppe viene
detto: prendi
in sposa Maria, parti, torna…
Dio ci dà la spinta per non cullarci nel nostro guscio.
Le
scelte di vita di Gesù sono state tutte a favore dei meno fortunati,
ed egli ci invita a seguire il suo orizzonte e a fidarci di Dio che,
anche attraverso ”gli angeli “,non ci abbandona mai!
M.Grazia
Bondesan
(predicazione
per l’Eucarestia del 13 gennaio 2019)