domenica 7 marzo 2021

BASTA UNA POLTRONA PER CAMBIARTI

 Giravolte e strafalcioni

quei sottosegretari campioni di gaffe

Quattro anni fa scriveva: «Mario Draghi andrebbe arrestato››. Ora il «grillino Carlo Sibilia è stato riconfermato sottosegretario agli Interni. Fino a poco tempo fa prendeva di mira il premier, tuonando contro «la prevalenza degli interessi dei banchieri su quelli dei cittadini››. In Parlamento lo dipinse come «uno del club Bilderberg». E mentre lo diceva, era il 21 maggio 2013 e governava Enrico Letta, i grillini attorno a lui annuivano, applaudivano, ridevano.

 Complottardo e graffeur seriale, Sibilia deve avere doti inaspettate: è imbullonato al Viminale da tre governi di fila. La sua coscienza politica si è fatta elastica. Il 3 febbraio diceva: «Registro nel M5S una larga indisponibilità su Draghi». Una settimana dopo aveva cambiato già idea: «Non è il momento di arrendersi e di stare a guardare».

Possiamo stupirci, certo, ma questo passa il convento. «Com'è il Parlamento?», chiesero a Leonardo Sciascia, quando lo lasciò nel 1983. «È lo specchio del Paese», rispose. Avrà il suo bel daffare, Draghi.

Il sottogoverno parla soprattutto grillino e leghista. Matteo Salvini i suoi fedelissimi li ha sistemati tutti. Come Gianmarco Centinaio, il sottosegretario all'agricoltura, che su Instagram posta le foto con la dicitura l00xl00 centinaio. Ieri i contagi sono schizzati a quasi ventimila? E lui ha proposto di riaprire i ristoranti anche la sera; Soprattutto sull’immigrazione sarà complicato fare sintesi. Nicola Molteni, il padre dei decreti sicurezza, è un falco. Stefania Pucciarelli, la nuova sottosegretaria alla Difesa, un giorno si presentò col burqa in consiglio regionale della Liguria, scagliandosi contro «la solita élite che ha malgovernato i cambiamenti epocali». Rossano Sasso, il maestro sindacalista promosso sottosegretario all'Istruzione, ha suonato per anni la fanfara degli «italiani chiusi in casa e gli immigrati liberi di sbarcare.

Sasso, dopo aver condotto un'ossessiva campagna contro la ministra Azzolina, ha esordito con una frase («Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto») pescata su Google e spacciata per un verso di Dante. Pare fosse di Topolino. Smascherato, ha cancellato il post. La scuola ora è anche nelle sue mani. Alla cultura c'è invece la pasionaria salviniana Lucia Borgonzoni, che confessò di non essere una lettrice. Naturalmente si può essere cattivi sottosegretari pur avendo letto molti libri, e intelligenti senza averne aperto uno da tre anni, però almeno la geografia bisognerebbe conoscerla. Quali regioni confinano con l'Emilia Romagna?, le chiesero l’anno scorso. «Il Trentino», rispose.

Che dire di Bruno Tabacci, che ha avuto una delega ad personam, dopo che si era vantato di conoscere Draghi da 40 anni? E Francesco Paolo Sisto, l’avvocato di Silvio Berlusconi nel processo escort a Bari, sottosegretario alla giustizia? «Un segnale devastante» è il messaggio inviato da Alessandro Di Battista ai suoi ex compagni. Sibilia, che esultava «decade il criminale Berlusconi» il giorno della decadenza del Cavaliere dal Parlamento, tace imbarazzato. Che vuoi dire? Brunetta, Gelmini e Carfagna sono suoi colleghi nel governo.

I grillini, dopo aver abolito la povertà dal balcone di palazzo Chigi, si sono imborghesiti. È diventata sottosegretaria Dalila Nesci, che nel 2013 salì sul tetto della Camera dei deputati per urlare: «Le lobby italiane che non rappresentano il popolo vogliono sovvertire l'assetto dello Stato!». Del resto anche Luigi Di Maio si professa ormai moderato e liberale.

Ha conservato il posto anche il medico grillino Pierpaolo Sileri, che la scorsa estate aveva ripetutamente assicurato: «È possibile che il virus rialzi la testa, ma la vedo molto difficile che ci possa essere una seconda ondata». Inaffondabile Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, pure lui è al tris. Filo Putin. Filo Chavez. Si vantava che il governo gialloverde avesse in Europa «rotto l’asse franco tedesco». Mantiene la poltrona Laura Castelli che in diretta tv contestò col celebre «questo lo dice lei!» l'ex ministro Pier Carlo Padoan, che da ex Fmi e capo economista Ocse le stava spiegando come funziona lo spread.

E poi c'è, come in ogni storia, il Carneade: Andrea Costa. Il nuovo sottosegretario alla Sanità, in virtù della vicinanza politica con Maurizio Lupi di Noi con Italia. Titolo di studio: geometra. Consigliere comunale a La Spezia. Fino all'altro giorno postava ignaro selfie prima del derby Inter-Milan o foto di un pomeriggio al maneggio. Ora dovrà governare la pandemia.

Concetto Vecchio, La Repubblica 27 febbraio