lunedì 1 marzo 2021

CARI AMICI E AMICHE DEL GRUPPO BIBLICO DI TORINO

 Carlo Bianchin ci ha ricordato un autore ebreo di primo piano per quanto riguarda la lettura ebraica degli scritti neotestamentari. Pinchas Lapide si considera un neo -testamentarista ebreo. Lo è davvero basta leggere i due suoi libri comparsi in Italia attraverso la traduzione di Paideia: "Predicava nelle loro sinagoghe" e "Il discorso della montagna".

Il suo impegno di studiare come testi ebraici, da ebreo, tutta la letteratura del Testamento cristiano, durò fino alla sua morte avvenuta nel 1992. 

Ma è fondamentale per leggere queste opere, che tengo come tesori nella mia biblioteca, conoscere quel grande studioso e testimone ebreo che, 75 anni fa, scrisse "Il vangelo come documento di storia della fede ebraica".

Si tratta di Leo Baeck che, da studioso e profeta, maturò in gran parte le sue radicali impostazioni proprio negli anni in cui subì la deportazione nazista dalla quale riuscì ad evadere nel 1945. 

Leo Baeck scrisse poco prima di morire: " Se arriviamo a cogliere questa tradizione antica, il Vangelo, quello ebraico quale fu in origine, esso diventa un libro della Scrittura ebraica, e non uno dei minori, un libro ebraico in mezzo a libri ebraici. 

Questo passaggio, espresso in termini culturali e profetici con un linguaggio appassionato e documentato, spiega la formula di Pinkas Lapide del "quinto" Gesù. 

Il rabbino Baeck ci incoraggia a leggere tutta la vicenda di Gesù di Nazareth come pienamente interna all'ebraismo. Per lui, come per me, questa è la via maestra per il mio cammino di fede e per il mio ministero. 

In ogni caso consiglio vivamente la lettura dei due libri sopracitati di P.Lapide che per me sono stati pietre miliari . MI resta sempre il rammarico di constatare che queste letture che nutrirono la mia vita non sono entrate nello studio sistematico della teologia cattolica ufficiale e nemmeno in quella protestante.

Quanto alla stimolante proposta di Carlo di affrontare il rapporto tra ebraismo- giudaismo e Paolo di Tarso, penso che disponiamo ormai di una immensa bibliografia, ma io semmai mi cimenterò in una prossima riflessione.

Buon lavoro a tutti e a tutte

Franco