lunedì 1 marzo 2021

Caro 2020...


Caro 2020,

leggo ormai da qualche tempo commenti sgradevoli nei tuoi confronti e urgenza di allontanarsi al più presto da te, con il forte desiderio di poterti dimenticare. Così mi sono presa del tempo per fare un breve bilancio del tuo passaggio nella mia vita e in barba ad ogni ovvietà io sono stata bene in tua compagnia.

Ci sono stati momenti difficili, è vero, ma senza grosse variazioni rispetto ad altri anni: mi sono indignata, ho pianto la perdita di persone care (non per Covid), o avuto qualche difficoltà sul posto di lavoro (sanitario), ho cambiato il piano vacanze... e ho continuato a fare volontariato, come piace a me, nutrendomi di bellezza per ogni nuovo incontro, imparando da ogni scambio di opinioni, a volte deciso, ma sempre con il focus su un bene più grande.

Insomma, caro 2020, non è andata male!


Il saggio, la luna e il dito

Ho poi spostato lo sguardo dal mio piccolo mondo verso il mondo più vasto e per non farmi mancare niente sono andata a verificare il numero delle nazioni in guerra o in situazioni di conflitto. Se non ho fatto male i conti siamo a 49...

Da questo numero sono esclusi gli Stati che provvedono a rifornire di armi le fazioni in lotta e/o con basi nucleari-militari.

Nel nostro bel pianeta rimangono una ventina di Stati non in guerra, senza forze armate e senza fabbriche d'armi: notizie che si sovrappongono a quelle degli anni precedenti. Ma possibile?!

Caro 2020, ti sei reso conto anche tu, vero? Nel bel mezzo di una pandemia globale non ci ha sfiorato l'idea di fermare la produzione e la vendita di armi, di fermare le guerre. Eppure in questo ci hai dato una grande occasione. Avremmo potuto scegliere di cambiare articoli e produrre qualcosa di adeguato all'emergenza.

No, non l'emergenza virus, che di quello ci stiamo già occupando, tanto che non parliamo d'altro. Mi riferisco all'emergenza climatica e a tutto ciò che serve per farvi fronte: altro che armi!

Hai ragione, va sempre a finire così: tu hai avuto il compito di indicarci i problemi reali e le potenziali soluzioni e noi abbiamo visto solo un dito.


Matite colorate

Però non ti vedo deluso, perché un po' di luce è arrivata e stiamo iniziando a guardare la realtà con occhi diversi. Ci hai spinti verso i luoghi dell'incertezza, della precarietà e ci lasci una scatola 

di matite colorate con le quali disegnare un futuro che non conosciamo e un po' temiamo, ma che potrebbe essere migliore.

Quest'anno abbiamo parlato di reddito universale senza timori, di nuova economia, di cancellazione del debito, di ridurre le spese militari.

Stiamo dando valore alle piccole cose, quelle legate alle relazioni, ai sentimenti; si moltiplicano le comunità cli giovani che ritornano alia vita nella natura.

Abbiamo appreso dell'esistenza delle curve esponenziali che, spero a breve impareremo a gestire anche in relazione al riscaldamento globale.

Abbiamo preso coscienza che Madre Terra può tranquillamente fare a meno di noi...

Questo dovrebbe metterci un po' più di ansia e mi sa che anche il 2021 avrà qualcosina da fare in merito.

A fine anno sappiamo anche che "ogni affermazione scientifica viene ritenuta vera tino a prova contraria".

Un fatto però è certo: tutto è interconnesso. Questo è il regalo che mi piace di più. In questo sei stato grande! Limitando e modificando le mie abitudini, ho potuto vedere i fili che ci uniscono e alcuni, che erano nascosti do tanto superfluo, sono quelli che mi fanno vivere e gioire. Ognuno ha i propri do riconoscere.


Chiavi di volta

Non ti posso nascondere che in alcuni momenti ho avuto la sensazione di essere finita in una trappola fatta di ansia, paure, frustrazioni e rabbia... caspita!

Quanta rabbia si respira! È una trappola insidiosa, avvolge in una fitta nebbia e fa perdere ogni riferimento; resta solo il bisogno ingestione di incolpare qualcuno. Ma è solo fumo, l'occasione di fermarmi ad ascoltare il mio cuore, spegnere televisione e social, respirare e sentire che la chiave per uscire dalla trappola è nella mia mano.

Caro 2020, grazie per tutte le chiavi che ci hai lasciato. Speriamo ora di saperle usare con saggezza e discernimento.

Gabriella COLLI

da Qualevita 190